Alcuni dei partecipanti al convegnoDa venerdì 19 a domenica 21 aprile al Priorato San Pio X di Albano Laziale si è svolto il "2° Convegno dei Giovani" che quest'anno ha affrontato per lo più temi storici, sempre da un punto di vista apologetico, per approfondire "le ragioni della nostra fede".La nutrita partecipazione - il numero dei partecipanti è quasi raddoppiato rispetto all'anno scorso - ha contribuito al successo del convegno, che è stato l'occasione per una crescita sia intellettuale che spirituale, nonché per rafforzare le relazioni di amicizia tra i giovani della Fraternità, provenienti da ogni parte d'Italia.

 

 

 

Nella prima conferenza, Alessandro Fiore ha parlato della "Evangelizzazione del Nuovo Mondo", mostrando come la scoperta delle Americhe da parte dei cattolici non portò, come i nostri libri di scuola ci vogliono far credere, all'oppressione delle popolazioni indigene, a conversioni "forzate" o addirittura al primo "genocidio" della storia. Al contrario, liberando le popolazioni indigene dalla vera oppressione dei loro sistemi politici e sociali iniqui e - in particolare - dal peso tremendo delle religioni precolombiane terrorizzanti e disumane, i cattolici, guidati dalle direttive della corona spagnola e della Chiesa, portarono nelle Americhe una nuova società e cultura, ispirate da valori di giustizia e libertà e soprattutto dal Vangelo. Fu così che, in generale, gli "indios" abbracciarono con entusiasmo la fede cristiana, portatrice di beni così grandi.
 
Il professor ViglioneIl professore Viglione ha poi affrontato il tema delle "Crociate" restituendole alla verità storica. Non furono certo una manifestazione di fanatismo religioso. Esse si possono comprendere solo alla luce di tutto il contesto storico che vede l'Islam, religione intrinsecamente violenta, attaccare per secoli l'Europa cristiana. Così il fondamento giustificativo delle Crociate può riassumersi nel concetto di "legittima difesa": una reazione per riprendersi ciò che apparteneva storicamente, culturalmente e teologicamente alla cristianità - la Terra Santa - e che era stato violentemente sottratto dall'Islam; una reazione contro i continui attacchi sferrati prima dagli Arabi e poi dai Turchi; una reazione infine per proteggere la vita di numerosi pellegrini. Le Crociate fanno parte dunque di un quadro che va ben aldilà del medioevo e in cui l'Europa è costretta a reagire per conservare la propria identità cristiana e, in fin dei conti, la propria esistenza.
 
In seguito lo stesso professor Viglione ha trattato il tema del Risorgimento, demitizzandolo e mettendone in luce la sua anima anticristiana e, conseguentemente, anti-italiana. "Fatta l'Italia, restano a fare gli italiani", si disse. Una frase lucida ma terribile nello stesso tempo: quei "nuovi" italiani si dovevano fare per forza, e si trattava di un nuovo modello di italiano, scristianizzato, corrispondente all'ideale massonico. Per realizzare questo fine il neo-governo italiano diede vita ad una vera e propria persecuzione politica e religiosa, rinforzata da assurde leggi anticlericali, aventi lo scopo di sradicare dal territorio e dall'anima di un popolo l'attaccamento alla Chiesa Cattolica, rappresentata e guidata in quell'epoca da quel gigante della fede che fu il beato Pio IX.
 
Nel sabato pomeriggio il professor D'Amico ha penetrato il problema dell'Illuminismo, che rappresenta, tanto sul piano storico quanto su quello filosofico, un momento cruciale della deriva anti-cattolica e rivoluzionaria della civiltà occidentale. D'Amico ha mostrato come le rivoluzioni trovano la loro radice nei principi, appunto, "rivoluzionari" posti dai pensatori "illuminati": ribaltamento delle gerarchie naturali, negazione del realismo filosofico espresso dalla tradizione aristotelico-tomista, riduzione della religione a superstizione, mito del progresso ... questi, e non solo, furono gli ingredienti di una nuova cultura, un nuovo linguaggio, una nuova visione del mondo: la nuova civiltà del cosiddetto "secolo dei lumi".
 
Il professor GnerreIl cristianesimo ha prodotto abbondanti frutti, in tutti campi, in due millenni di storia: il professor Corrado Gnerre ha mostrato proprio questo, spiegando come la giustizia sociale, il progresso della scienza, quello dell'assistenza sanitaria, lo splendore nell'arte, furono i doni del cristianesimo alla civiltà. E tutto questo grazie alla visione del mondo e dell'uomo che il cristianesimo portava con sé: l'uomo come essere superiore all'universo materiale, creato ad immagine e somiglianza di Dio, "persona" costituita dall'unione sostanziale di spirito e di corpo, anch'esso parte essenziale e positiva, e perciò valorizzato. Non è dunque un caso che le culture esprimenti antropologie profondamente diverse, come quelle precristiane, islamica o orientali, non si possano paragonare al cristianesimo quanto alla sua "fecondità in tutti i beni".
 
Infine il superiore del Distretto Italiano della FSSPX, Don Pierpaolo Petrucci, ha concluso il convegno con un intervento in cui illustrava come molti dei principi rivoluzionari siano purtroppo penetrati nella Chiesa. In modo particolare un certo democratismo e un falso principio di uguaglianza, di matrice illuminista, si è manifestato nel Concilio Vaticano II e negli insegnamenti degli uomini di Chiesa nel post-concilio, ed ha preteso modificare la costituzione divina della Chiesa, tradizionalmente "monarchica", introducendo una struttura "bicefala" in cui accanto al supremo potere del Papa, ci sarebbe un'altro potere, ugualmente supremo, del collegio dei vescovi: collegio che non esisterebbe mai senza o contro il Papa, ma ciononostante collegio permanente e soggetto "anch'esso" della potestà suprema. Questa diminuzione del potere del Papa come "unico sacro potere supremo", resa possibile dalla dottrina della collegialità episcopale, è purtroppo espressa simbolicamente in maniera abbastanza eloquente dai recenti incontri tra il "papa emerito", tutt'ora vestito di bianco, e il nuovo "vescovo di Roma".   
 
Il Convegno dunque ha permesso a tanti - giovani e non - di approfondire le ragioni della credibilità della Chiesa quale essa si manifesta storicamente, aldilà delle leggende create da certa storiografia illuminista. La storia mostra che Cristo assiste la Sua Sposa Mistica e le permette di portare numerosi frutti: le crisi invece trovano la loro radice nell'introduzione in seno alla Chiesa di principi che non le appartengono, ma che appartengono al mondo secolarizzato della Rivoluzione che è l'antitesi della civiltà cristiana.
 
Ringraziando ancora tutti i presenti, e soprattutto gli illustri professori, ci auguriamo di poter ritrovarci, ancora più numerosi, per il "3° Convegno dei Giovani" nel 2014!
 

 

 

 

 

 

 

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