Anche quest’anno si è svolto al Priorato di Albano Laziale il convegno dei giovani, che aveva come tema l’approfondimento dell’ordine cristiano contro la rivoluzione.
Parlare di “Città di Dio” nel momento attuale è quanto di più necessario si possa fare per formare le nuove generazioni, per la tutela del bene comune e il raggiungimento del fine ultimo, nel Cielo. Fittissimo il programma di conferenze a cui i ragazzi erano invitati a partecipare; l’apertura dei lavori il pomeriggio del 24 marzo, con l’arrivo dei partecipanti al priorato, in un’atmosfera di gioia ed amicizia, Alessandro Fiore, subito dopo la cena, ha aperto i lavori e introdotto il convegno. Per cominciare, la partecipazione alla solenne Santa Messa, nel giorno dell’Incarnazione, in raccoglimento e silenziosa preghiera, successivamente si sono aperti i lavori, con una conferenza sul tema “La Politica nei principi: i fondamenti filosofici della società civile e del bene comune”, del dott. Alessandro Fiore, che ha spiegato ai ragazzi la società naturale, i principi di autorità e sovranità e come fare buona politica.
Ascoltando citazioni di San Tommaso e di filosofia greca, i ragazzi hanno potuto capire il vero senso della politica orientata a Cristo, promuovere il vero, il bene ed il bello. Un approfondimento doveroso sulla politica cristiana è stato successivamente condotto da don Gabriele D’Avino, con il titolo di “La Civiltà Cristiana e la Dottrina sociale della Chiesa nei documenti dei Papi”; il giovane sacerdote, ripercorrendo le encicliche dei papi, ha esposto la posizione della Chiesa in politica e come i papi stessi hanno da sempre incentivato la buona politica e la buona battaglia; al tempo attuale il compito dei giovani, l’obbligo, vero e proprio, è di rifondare la società cristiana, ridare il giusto posto alla famiglia naturale, oggi più che mai sotto attacco, raccogliendo l’invito e gli intenti di mons. Lefevbre.
Prima di riunirsi per il pranzo, i ragazzi hanno avuto modo di ascoltare il professor Matteo D’amico con una conferenza dal titolo “Il Rivoluzionario di professione: la rivoluzione come gnosi politica nell'esperienza dei puritani inglesi”, che raccontando l’evoluzione del puritanesimo inglese e la divinizzazione della politica, ha tracciato il profilo del rivoluzionario di professione, figura centrale nella società degli ultimi due secoli; la modernità come ritorno alla gnosi, il mondo nuovo, corrotto e corruttore, sono i veri nemici con cui i giovani devono combattere.
I lavori sono ripresi nel pomeriggio, con la consueta presenza del professor Massimo Viglione e il suo intervento, “Lo sviluppo del principio di sovranità dalla società cristiana alla modernità rivoluzionaria”, che con una appassionante carrellata storica ha spiegato il processo di dissoluzione in atto, e la guerra alla Chiesa. Infine, dopo un breve excursus ancora di Alessandro Fiore sull’evoluzione (e involuzione) della moneta come strumento di scambio ma anche di arricchimento indebito delle élites finanziarie si è conclusa la giornata con un tempo riservato alle domande ed al confronto, e i giovani hanno avuto la possibilità di approfondire con gli esperti gli argomenti trattati nel corso delle conferenze.
La domenica, giorno conclusivo dei lavori, è cominciata con l’ascolto della Santa Messa, celebrata da don Federico Montani; estremamente chiaro ed appassionante poi il racconto, condotto da don Gabriele D’Avino, della vita e delle opere di Gabriel Garcia Moreno, politico cattolico equadoregno, uomo appassionato e prudente, simbolo della vera politica a servizio della Chiesa e di Cristo. Emozionati dalle parole conclusive, dalla citazione di Garcia Moreno “Dios non muere”, i ragazzi hanno posto le loro domande, in un vivace momento di confronto e di approfondimento, che hanno prolungato anche durante il pranzo, che chiudeva il convegno.
Anche quest’anno l’iniziativa della Fraternità san Pio X segna un grande successo; un centinaio di giovani hanno avuto l’opportunità di conoscere ed approfondire dei temi quanto mai fondamentali.
Ci auguriamo che questo momento di formazione e di amicizia possa continuare negli anni, per dare speranza a questi ragazzi, protagonisti del futuro, nella società e anche nella politica; ma su tutto ci auguriamo che Nostro Signore possa davvero regnare sul mondo, mondo che lo ha detronizzato.