Anche quest’anno i ragazzi della Fraternità Sacerdotale san Pio X hanno voluto riprendere la bella tradizione di festeggiare l’ultimo giorno dell’anno insieme. Sono state organizzate due lodevoli iniziative, che hanno avuto come obiettivo primario garantire assistenza spirituale e formazione ai giovani.
Un primo gruppo di venti ragazzi e ragazze, con la guida spirituale di don Gabriele D’Avino, si è recato a trascorrere alcuni giorni a Bagnoregio, mentre il secondo ha passato quattro giorni nella deliziosa cornice del Priorato di Albano Laziale, con accanto don Mauro Tranquillo e don Federico Montani, assistiti inoltre dalla gentilezza e dalle preghiere delle suore e di fra Giovanni.
I giorni passati insieme, per ciascun gruppo, hanno si rafforzato i legami di amicizia che si sono creati nel corso del tempo, ma soprattutto hanno dato loro modo di approfondire le proprie conoscenze sia culturali che spirituali.
I giovani che soggiornavano presso Bagnoregio hanno visitato diversi luoghi: Civita di Bagnoregio, la "città che muore", dove hanno potuto ammirare il famoso presepe vivente, tradizione ancora fortemente sentita dagli abitanti del paesino che ogni anno lo organizzano con dovizia di particolari attirando numerosi visitatori da tutta Italia; il Duomo di Orvieto, con i suoi splendidi affreschi, per la contemplazione e la preghiera di fronte al corporale del Miracolo Eucaristico di Bolsena; la città stessa di Bolsena, in cui tre cose hanno maggiormente colpito: la basilica, dove oltre al famoso Miracolo Eucaristico si venera il sepolcro di S. Cristina in ricordo del suo martirio; il lago, di origine vulcanica tra i più grandi di Europa; e il castello dal quale si gode una magnifica vista panoramica sul paesaggio. La sera del 31, in occasione della preparazione del cenone dell’ultimo dell’anno, ciascuno dei ragazzi si è messo a disposizione di tutti, sperimentando la grande virtù dell’umiltà e del servizio.
Durante la S. Messa cantata del 1° gennaio in una splendida chiesa del paese, il cappellano li ha esortati ad abbracciare con amore le grandi e piccole croci quotidiane che ci si presenteranno durante questo nuovo anno con lo stesso amore con il quale Nostro Signore abbracciò la sua croce dandoci in questo modo l’esempio della vera santità. Dopo il pranzo, molti dei giovani sono ripartiti e si sono salutati con la promessa di fare il possibile per rivedersi tutti al più presto per trascorrere altri bei momenti in compagnia di veri amici.
I ragazzi che hanno trascorso i medesimi giorni nel Priorato di Albano hanno visitato il grazioso borgo di Ariccia, dove sono giunti a piedi, chi pregando, chi chiacchierando, per visitare poi il complesso monumentale chigiano, con in primis la Collegiata di Santa Maria Assunta, progetto del Bernini, dove si sono trattenuti in silenziosa e fervente preghiera.
Nel pomeriggio del 31 dicembre i ragazzi hanno recitato il S.Rosario in riparazione alle offese ai Cuori di Gesù e Maria, successivamente hanno organizzato un dibattito con i sacerdoti e con la presenza ed il contributo del prof. Massimo Viglione e di Andrea Giacobazzi, con cui hanno affrontato la tematica della crisi della Chiesa, momento poi ripetuto il 1 gennaio con una vera conferenza di formazione, essenziale per le giovani menti, sempre curata dal prof. Viglione e dal giovane Giacobazzi.
Le serate sono trascorse allegramente, accompagnati dalle chitarre, cantando canti popolari e della tradizione, con giochi e discussioni.
La giornata del 2 gennaio, dopo la S.Messa quotidiana, i ragazzi, accompagnati dai sacerdoti, hanno raggiunto Roma, per andare alla scoperta di 4 importanti chiese della capitale: Santa Maria del Popolo, San Ambrogio e San Carlo, Santa Maria in via e la Basilica dei XII Apostoli, dove inginocchiati tutti insieme, hanno avuto il privilegio di recitare il S.Rosario, di fronte alle tombe degli “amici di Gesù”, gli apostoli Filippo e Giacomo, per loro esempio di lealtà, sacrificio ed amore.
Tutti i ragazzi hanno lavorato alacremente nella preparazione di queste giornate di festa, ciascuno con un proprio compito, dalla cucina alle pulizie, all’organizzazione generale, donando il proprio tempo e la propria gioia, a servizio degli amici. Il tempo che i ragazzi hanno trascorso insieme, con la grazia della S.Messa quotidiana, della preghiera e della direzione spirituale, fanno ben sperare in un prossimo futuro di bellezza, dove i giovani, veri soldati di Cristo, portino avanti l’opera impagabile della Fraternità.