Da sinistra fra' Pietro, don Luigi, don MassimoCari amici e benefattori,

con grande gioia posso finalmente comunicarvi la nascita ufficiale del Priorato San Marco a Lanzago di Silea (TV). Don Luigi Moncalero ne è il Priore, coadiuvato da don Massimo Sbicego e da fra' Pietro Maria Tacconi. Diversi lavori sono ancora necessari per ultimarne la sistemazione, ma i nostri sacerdoti, aiutati dal religioso, sono già sul posto per esercitare il loro ministero.

Troverete qui sotto, riassunto in qualche riga, il racconto delle vicende che hanno condotto a questa nuova fondazione.
Affidiamo quest’opera voluta dalla Provvidenza alle vostre preghiere ed al vostro sostegno.

Che Dio vi benedica.
Il  Superiore del Distretto d’Italia
Don Pierpaolo Maria Petrucci

Per aiutare il Priorato:
IBAN: IT 23 X 02008 62100 000102819055
BIC Swift: UNCRITM1A71
Intestato a Fraternità Sacerdotale San Pio X

Notizie storiche sulla vita della Tradizione in Veneto

Nel 1980 Mons. Lefebvre, su invito di alcuni fedeli legati alla Tradizione cattolica che si riunivano intorno a don Siro Cisilino[1], celebrò un pontificale nella chiesa di San Simon Piccolo, nel cuore di Venezia. In quell’occasione tenne un’omelia memorabile sulla crisi della Chiesa. Il seme era gettato: per un certo tempo i fedeli della Tradizione avevano a Venezia, proprio in quella chiesa di San Simon Piccolo, il loro punto di riferimento. Anche i sacerdoti della Fraternità vi celebravano con regolarità. In seguito all’Indulto del 1984 il gruppo si divise. La Fraternità dovette ripiegare su dei luoghi di fortuna, come la “classica” sala di albergo (per es. a Rubano, in provincia di Padova), al fine di tenere viva la fiammella.

Finché nel 1994 la Signora Zacchi, proprietaria di terreni in quel di Lanzago di Silea, lasciava in eredità alla parrocchia un terreno ed una cappella votiva dedicata alla Beata vergine di Lourdes, da lei fatta costruire negli anni ’60. Rifiutato dalla parrocchia, il lascito passò nelle mani di un facoltoso fedele di Chioggia che si accollò le spese notarili e tutti i lavori di ristrutturazione. Solo in seguito la proprietà fu donata ufficialmente alla Associazione San Giuseppe Cafasso, che gestisce i beni immobili della Fraternità.

La cappellaL’oratorio della Beata Vergine di Lourdes è una chiesetta (capace di contenere circa 40 persone) costruita in quella che è ora una nuova zona residenziale alle porte di Treviso. Nel mese di marzo del 1995 don Giuseppe Rottoli vi celebrava per la prima volta la Santa Messa. Fu l’inizio di quel centro di Messa, servito dai sacerdoti del Priorato di Rimini (che dista circa 250 chilometri), con frequenza quindicinale. I primi tempi furono quasi eroici: il sacerdote che veniva a celebrare non aveva dove andare a dormire e doveva arrangiarsi in una vicina palestra, messa caritatevolmente a disposizione. Fu così che si rivelò necessaria la costruzione di un annesso alla chiesetta. Una piccola casetta prefabbricata di 35 m2, in legno, servì meravigliosamente alla bisogna: sacrestia, cucina, stanza e servizi permettevano al sacerdote di arrivare sul posto sin dal venerdì precedente e rimanervi anche fino a lunedì. Fu chiamata ufficialmente “Casa San Pio X” (ma tutti la conoscono come “la Casetta”) e fu inaugurata nel 1999 da don Michele Simoulin, allora Superiore del Distretto. Col tempo essa divenne il trampolino dell’apostolato nel Triveneto: Verona, Trieste e Trento furono i centri di Messa serviti a partire da Lanzago di Silea.

La casa dei sacerdotiTuttavia la distanza dal Priorato “Madre” (Rimini) rimaneva sempre tanta: il sacerdote incaricato si trovava troppo spesso solo, con troppi chilometri da percorrere. Varie soluzioni furono vagliate. Alla fine si optò per la costruzione ex novo del priorato sul terreno annesso alla cappella. Il progetto fu realizzato nei minimi dettagli, con l’accordo verbale dell’Amministrazione comunale. Ma al momento decisivo, il Sindaco ha negato i necessari permessi di costruzione. La partita sembrava chiusa, quando inaspettatamente una villetta confinante è stata messa in vendita: la Provvidenza ci voleva lì! All’inizio del 2013 l’acquisto è stato perfezionato ed ora il Priorato del Triveneto è una realtà. I fondi necessari all’acquisto sono il frutto dell’eredità di un “fedele della prima ora”, Augusto Toselli (+ 27-7 2009), che tanto desiderava vedere impiantata in Veneto la Fraternità.

Messo sotto la protezione dell’Evangelista San Marco, le cui reliquie riposano a Venezia, ad una trentina di chilometri di distanza, nella diocesi che fu di Giuseppe Sarto (la città di Treviso è a tre chilometri e Riese Pio X dista circa trenta chilometri), il nuovo Priorato vuole essere a disposizione delle anime generose di questa terra laboriosa e profondamente cattolica che ha dato tanti Santi alla Chiesa[2].

Come ogni casa voluta da Mons. Lefebvre, il Priorato San Marco vuole essere un punto di riferimento in questo momento di crisi nella Chiesa, offrendo, oltre alla celebrazione della Messa e dei Sacramenti, il necessario supporto dottrinale e spirituale a grandi e piccoli.



[1] Un anziano sacerdote rimasto fedele alla Messa di sempre. Da notarsi che l’allora Patriarca di Venezia, Albino Lucani, gli proibì con una lettera esplicita, di celebrare la Messa tradizionale.

[2] Solo per citarne alcuni, oltre ai santi dei primissimi secoli, quali san Paolino, sant’Ermagora, Fortunato e Cromazio di Aquileia, san Quirino, san Canziano e Canzianilla, fra i più conosciuti ricordiamo san Lorenzo Giustiniani (+1455), san Gregorio Barbarigo (+1697) e san Pio X (1914), Patriarchi di Venezia; san Gaetano da Thiene (1547), fondatore dei Teatini; san Girolamo Emiliani (1537) fondatore dei Somaschi; P. Marco d’Aviano (+1699), “anima” della battaglia di Vienna; don Gaspare Bertoni (1853) e don Giovanni Calabria (+1954), apostoli del popolo; Suor Bertilla Boscardin (+1922), suora infermiera; e per finire, Mons. Longhin (+1936), Vescovo di Treviso, amico e confidente di san Pio X.

 

 

 

Area privata