Arrivata all’aeroporto di Fiumicino , con la mia amica ci siamo messe in coda per il check in. Proseguendo nella fila, volevo già preparare il documento di identità per guadagnare tempo. Lo cerco nella borsa ma senza trovarlo. Guardo dappertutto ma non c’era. Lo avevo dimenticato . Lo avevo lasciato a casa. Impossibile recuperarlo in tempo.

 

Così è iniziato il mio calvario!

Abbiamo avvisato il sacerdote che di accompagnava ed insieme siamo andati prima al desk dell’Air France, sperando che mi lasciassero partire comunque. Ma non era possibile.

L’unica cosa da fare era denunciare lo smarrimento della carta d’identità e recarsi presso il municipio di Fiumicino per  richiedere il rilascio di un nuovo documento.

“A che ora chiuderà il comune”?-ci siamo chiesti - erano già  le 11:45! Scopriamo che mi restava solo un quarto d’ora di tempo. Una corsa affannosa alla stazione dei taxi, lontanissima da dove ci trovavamo.. Il sacerdote e la mia amica con il cuore spezzato mi hanno dovuta lasciare; ancora qualche minuto, ed avrebbero perso l’aereo  anche loro. E’ stato il momento più brutto.  Mi sono ritrovata da sola e nessun Taxi in vista. Stavo per rinunciare, non c’era più niente da fare! Ma ecco arrivare una prima vettura libera. “Al Comune, presto!”, dico entrando in macchina, e nel tragitto racconto tutto al tassista.  Bisogna fare in fretta! L’autista si ferma proprio di fronte alla porta di ingresso del Comune. Un’impiegata stava uscendo  in quel momento. Le mostro la denuncia di smarrimento rilasciata dalla polizia dell’aeroporto; ma ecco subito un altro ostacolo, un nuovo impedimento: ci volevano le foto per il rilascio nella nuova carta d’identità.  E chi ci aveva pensato! Ancora una volta ero lì lì sul punto di rinunciare.” Chiamo ad Albano” – mi sono detta – “ e chiedo se qualcuno dal Priorato può venirmi a prendere” . Io sentivo che la Madonna voleva che io andassi a Lourdes,  sentivo le preghiere del mio gruppo che mi davano coraggio, ma un’altra forza mi tirava in basso; voleva che io abbandonassi ogni speranza. Ma ecco che la signora incontrata fuori dal Municipio mi convince a tentare. Corro quindi verso l’ufficio anagrafe, trovo un’impiegata gentilissima, disposta ad aiutarmi, ma le foto erano indispensabili! Mi indica immediatamente dove avrei potuto farle. Mi fa uscire così  da una porta secondaria permettendomi di lasciare la mia valigia nel suo ufficio dove lei mi avrebbe aspettata ben oltre l’orario di lavoro.

Con le foto appena fatte, l’impiegata mi consegna in pochi minuti la mia nuova Carta d’Identità e mi chiama un taxi. Corro di nuovo all’aeroporto. Arrivo alle 12:30 e con un messaggio scopro che il resto del gruppo si stava imbarcando in quel momento.. ma ormai il volo era chiuso e  il mio telefonino quasi scarico…. Sarei dovuta partire con quello successivo, da sola e ben presto anche senza possibilità di comunicare con nessuno!

Con non poche difficoltà riesco a fare un altro biglietto per l’unico volo per Toulouse  che avrei potuto prendere. L’uscita da raggiungere era la B9…… mi sentivo persa, … cosa devo fare adesso …? …da che parte si va…..? Mostro la carta d’imbarco ad un gentilissimo signore, grazie a Dio, italiano,  che mi suggerisce di seguire le indicazioni, non potevo sbagliare; ma poi decide di accompagnarmi di persona !.. La mia agitazione non si era placata nemmeno dopo aver raggiunto il gate B9! Avrei dovuto imbarcarmi da sola. Avevo preso  l’aereo solo un’altra volta in vita mia, ma con altre persone. Pensavo a quando sarei arrivata a Toulouse; lì sarebbe stato ancora peggio! Non sarei più stata in Italia, come avrei fatto? Sapevo che dovevo prendere una navetta e poi il treno, ma non parlando il francese come avrei potuto chiedere informazioni? Sempre molto agitata chiedo ad una signora che stava arrivando in quel momento se mi trovavo all’uscita giusta; molto gentilmente va a controllare, e scopre che avevano spostato l’imbarco del mio volo all’uscita B11… Lei doveva prendere un altro volo, ma durante l’attesa è venuta spesso da me a sincerarsi che stessi bene che non avessi bisogno di nulla, fino ad affidarmi all’unica coppia di italiani che sarebbe partita con il mio stesso aereo. Mi ha raccomandato loro con molta insistenza pregandoli di aiutarmi all’arrivo a Toulouse, di non lasciarmi da sola.  E poi, dopo un lungo abbraccio, mi ha salutato dicendomi: “ Ci andrò anche io.” Avrei dovuto raggiungere la stazione ferroviaria di Toulouse Mathablau.   Per prendere poi il treno per Lourdes.

Atterriamo a Toulouse e perdo di vista la giovane coppia che avrebbe dovuto aiutarmi; i nostri posti a bordo erano troppo distanti per rimanere in contatto visivo… Vado con gli altri passeggeri, sapevo che dovevo seguire le indicazioni “Bagage” ed è proprio al ritiro dei bagagli che incontro gli italiani. Erano lì che aspettavano me. E così insieme abbiamo atteso un po’ che arrivasse, per ultima, anche la mia valigia. Raggiungiamo l’uscita dell’aeroporto dove ad attenderli c’era una loro amica francese. Le raccontano in breve chi ero e la mia  situazione. Tutti insieme prendiamo quindi un bus e poi la metropolitana fino alla stazione ferroviaria; ed ecco presentarsi un altro impedimento: la macchinetta per l’emissione dei biglietti ferroviari accettava solo Bancomat o Carte di Credito  ed io avevo solo banconote… Mancavano pochi minuti alla partenza dell’ultimo treno! La ragazza francese si offre subito di usare il suo Bancomat;   mi da poi un biglietto da mostrare all’arrivo a Lourdes :

Bon soir, je suis italienne, je dois aller à l’hôtel Régence qui se trouve dans la rue Du Bourg 34 (Lourdes).

P.s. Je suis désolé mais je ne connais pas la longue.

Mi accompagnano quindi al treno che era in partenza. Faccio appena in tempo a salire…. Ed eccomi  ancora una volta da sola.  Nessuno che parlasse l’italiano ed un  viaggio da affrontare che  sarebbe durato circa due ore e mezza. Erano le 19:30 e l’arrivo a Lourdes era previsto per le 22:00.

Ormai non ero solo agitata, avevo paura! Paura di sbagliare stazione, paura di scendere da sola e magari fare qualche brutto incontro; e poi…. ? Come avrei raggiunto l’albergo? Avevo, si, il foglietto da mostrare, ma le indicazioni in francese non le avrei certo comprese!!!  Era buio e pioveva tantissimo. Al controllore che passava in quel momento riesco a fare capire che avevo bisogno del suo aiuto. E malgrado la mia agitazione, cerco di spiegargli che dovevo scendere a Lourdes,  ah! se lui avesse potuto avvisarmi per non sbagliare stazione.. ! Una ragazza interviene e spiega lei al controllore! Non potevo però essere certa che lui si ricordasse di avvisarmi! Eccolo invece arrivare puntuale qualche istante prima  dell’ingresso nella stazione di Lourdes! Per la fretta dimentico la borsa sul sedile con la mia NUOVA Carta d’Identità, ma ringraziando il cielo uno dei passeggeri se ne accorge e grida … “Madame! Madame!” , allungandomi la mia borsa mentre ero già giù dal treno. Mi volto, saluto e ringrazio tutti con profonda riconoscenza …. promesse di preghiere e benedizioni. Pioveva tantissimo! Ma in fondo al marciapiede deserto riconosco la mia amica. Una lunga corsa un forte abbraccio accompagnato da un pianto liberatorio .

GRAZIE SANTA VERGINE di LOURDES!

Maria Grazia Maliziano

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