Ecône Prima Messa d'un novello sacerdoteUn’opera di Chiesa

La Fraternità San Pio X non ha altra ambizione che di continuare quello che la Chiesa ha sempre fatto. Presentando la sua opera a Parigi nel marzo 1973, Monsignor Lefebvre dichiarava: "I miei collaboratori ed io stesso non lavoriamo contro nessuno, né persone né istituzioni. Lavoriamo per costruire, per continuare quello che la Chiesa ha sempre fatto e per nessun altra ragione. Non siamo legati ad alcun movimento, ad alcun partito, ad alcuna organizzazione particolare. Noi siamo legati alla Chiesa Cattolica Romana e noi vogliamo continuare il Sacerdozio della Chiesa Cattolica e Romana. Nient’altro! Noi vogliamo operare per la Chiesa".

Questo è lo spirito del Seminario Internazionale San Pio X. "La sua dottrina è quella della Chiesa nella totalità dell’insegnamento dottrinale di tutti i papi e di tutti i Concili ecumenici e della Tradizione viva, attraverso tutti i secoli, con quella continuità in cui si manifesta la presenza del Signore che ha detto: "Io sono con voi tutti i giorni sino alla fine dei secoli". L’ordinamento del seminario si ispira al Diritto Canonico che esprime lo spirito nel quale la Chiesa intende formare i suoi sacerdoti. Questo spirito è quello stesso di Nostro Signore, spirito che si è trasmesso nel corso dei secoli e che si è espresso nella Tradizione, i Decretali dei Papi, le dichiarazioni conciliari, i canoni della Chiesa".

 

Un’opera sacerdotaleEcône Ordinazione 29-06-2009

La prima cura della Fraternità San Pio X è la formazione dei sacerdoti. "Lo scopo della Fraternità è il sacerdozio e tutto quanto vi si riferisce e solo quello che lo concerne, così come Nostro Signore lo ha voluto quando ha detto: "Fate questo in memoria di me" (Statuti). E questo perché la formazione dei sacerdoti è "l’opera capitale della Chiesa". La Chiesa, infatti, è stata fondata per trasmettere la verità e la vita della grazia: Andate, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo" (Mt. XXVIII, 19) e questa opera la Chiesa la compie con il ministero dei sacerdoti.

Ora, l’essenziale della vita del sacerdote, è la Messa. Il sacerdote è fatto per il sacrificio. È nella Messa che il sacerdote trova la ragione d’essere del suo celibato, della sua obbedienza, del suo distacco dai beni della terra. È vivendo la sua Messa che il sacerdote realizza la sua santità personale e concorre così alla santità della Chiesa, che ne è la nota essenziale. Perciò la Fraternità San Pio X si è data per compito di "orientare e realizzare la vita del sacerdote verso ciò che è essenzialmente la sua ragione di essere: il Santo Sacrificio della Messa, con tutto quello che significa, tutto quello che ne deriva, tutto quello che ne è il complemento" (Statuti).

Ed è qui che risiede la ragione fondamentale dell’attaccamento della Fraternità San Pio X alla Messa della Tradizione cattolica.

Se rifiuta di usare il nuovo rito autorizzato dal Papa Paolo VI non è per ragioni sentimentali, né per rifiuto incondizionato di ogni riforma, ma perché, col pretesto dell’ecumenismo, questo nuovo rito tende a sostituire la nozione del sacrificio con quella di una cena. È per fedeltà alla concezione cattolica della Messa, sacramento del sacrificio della Croce. che la Fraternità San Pio X rifiuta una riforma che tende a fare della Messa un semplice memoriale.

 

Un’opera missionaria

La Fraternità San Pio X "è essenzialmente apostolica, perché anche il Sacrificio della Messa lo è e perché i suoi membri dovranno in generale esercitare un ministero esterno" (Statuti).

La Fraternità San Pio X è dunque una società di vita attiva. Ma la sua attività trova il suo alimento nella contemplazione. I suoi membri, infatti, "vivranno nella convinzione che tutta l’efficacia del loro apostolato deriva dal Sacrificio di Nostro Signore che essi offrono ogni giorno" (Statuti). A questa scuola impareranno la carità pastorale, che è tutta dolcezza e pazienza, che cerca solo il bene senza rallegrarsi del male "che tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta" (1 Cor. XIII, 4-7).

La Fraternità San Pio X è anche una società di vita comune il cui apostolato missionario si esercita partendo dai Priorati che "essendo composti di una casa per i sacerdoti ed i fratelli, un’altra per le suore e una casa di 20-30 camere per gli esercizi spirituali, saranno fonti di vita di preghiera, di santificazione per i fedeli, per i sacerdoti e dei centri missionari" (Statuti).

Ma l’opera principale della Fraternità è quella che è stata lo scopo della sua fondazione: i seminari, totalmente orientati verso il fine essenziale della formazione sacerdotale: la santità del sacerdote nel contesto di una sufficiente cultura".

Un altro scopo della Fraternità è il sostegno spirituale ai sacerdoti. Le sue case sono perciò aperte a tutti i sacerdoti che lo desiderano al fine di ritrovarvi la fede nel loro sacerdozio e la gioia che ne è il frutto.

Con questo apostolato sacerdotale la Fraternità San Pio X contribuisce alla grande opera politica, così necessaria e così urgente alla nostra epoca, di rifare una cristianità. I princìpi di questa restaurazione non sono da ricercare qui o là, ma esistono, e sono quelli della civiltà cristiana, che non è altro che il Regno sociale di nostro Signore Gesù Cristo, fondato sul Santo Sacrificio della Messa.

Nel loro apostolato i sacerdoti della Fraternità San Pio X sono aiutati da fratelli ausiliari e da religiose.

"Lo scopo specifico dei Fratelli della Fraternità è di essere di aiuto ai sacerdoti in tutti i loro ministeri, non volendo sostituirli nelle funzioni sacerdotali, ma facilitando loro il compito apostolico in molti modi: sia sollevandoli dai compiti materiali... sia partecipando più direttamente all’apostolato: responsabilità dei luoghi di culto, corali, catechismo, organista concorsi a scuola primaria" (regole particolari dei Fratelli della Fraternità).

Suore della Fraternità ad AlbanoQuesto apostolato è animato dal medesimo spirito sacerdotale basato sul Santo Sacrificio della Messa. Uguale è la spiritualità delle Suore della Fraternità San Pio X di cui "il primo motivo della donazione totale a Nostro Signore consisterà nell’aspirazione di offrirsi con la Vittima Divina, a immagine e al seguito di Nostra Signora dei Sette Dolori" (Costituzioni delle Suore della Fraternità).

Benché il loro fine sia spirituale - hanno ogni giorno un’ora di preghiera davanti a Nostro Signore nel Santo Sacramento dell’altare - le religiose hanno anche un’attività apostolica che "in linea di massima avrà per scopo di facilitare e completare l’apostolato sacerdotale". Esse lo facilitano dedicandosi volentieri "a tutto quello che può sviluppare la fede nelle anime", accettando volentieri "i lavori di guardaroba, di vitto e di manutenzione della casa". Esse lo completano occupandosi delle scuole elementari, aprendo dispensari e sovvenendo ai bisogni dei poveri e degli handicappati.

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