Cardinale Keith O'Brien

Qui sotto pubblichiamo la nostra traduzione dell’articolo scritto dal Cardinale Keith O’Brien in difesa del matrimonio tradizionale, contro il governo britannico, nel giornale The Telegraph del 3 marzo 2012. Il Cardinale O’Brien è Presidente della Conferenza Episcopale di Scozia.

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Il Governo, questo mese, lancia una consultazione sul matrimonio omosessuale, chiedendo al pubblico se deve essere introdotto in Inghilterra e nel Galles.

Spero che molti risponderanno e decideranno di firmare la petizione a sostegno del matrimonio tradizionale organizzata da una nuova organizzazione, la Coalizione per il Matrimonio.

In superficie, la questione del matrimonio omosessuale può sembrare innocua.

Le unioni civili che permettono alle coppie dello stesso sesso di registrare la loro relazione e di godere di una vasta gamma di protezioni legali, sono già in vigore da diversi anni.

Quando queste unioni civili sono state introdotte, i loro sostenitori tenevano a sottolineare che non volevano il matrimonio e affermavano che il matrimonio era sempre e solo l'unione legale tra un uomo e una donna.

Quelli di noi che non erano a favore di tali unioni civili, nella convinzione che tali relazioni sono dannose per il benessere fisico, mentale e spirituale di coloro che sono coinvolti, hanno avvertito che sarebbe venuto il tempo in cui ne sarebbe stato richiesto anche il matrimonio. Allora siamo stati accusati di allarmismo, ma ormai tali richieste sono presenti.

Poiché tutti i diritti legali del matrimonio sono già disponibili per le coppie omosessuali, è chiaro che con questa proposta non si tratta di diritti, ma è piuttosto un tentativo di ridefinire il matrimonio per tutta la società su richiesta di una piccola minoranza di attivisti.

Ridefinire il matrimonio avrà enormi implicazioni per ciò che sarà insegnato nelle nostre scuole, e per la società in generale. Tutta la società sarà ridefinita dal momento che l'istituzione del matrimonio è uno degli elementi costitutivi fondamentali della società. La legalizzazione del matrimonio di persone dello stesso sesso avrà delle ripercussioni immense.

Possiamo, però, ridefinire tali termini così facilmente? Può una parola, il cui significato è stato chiaramente compreso in tutte le società nel corso della storia, improvvisamente essere cambiato e significare qualcosa di diverso?

Se il matrimonio omosessuale è convertito in legge cosa accadrà all'insegnante che vuole dire ai suoi alunni che il matrimonio significa soltanto - ed ha sempre e solo significato - l'unione di un uomo e una donna?

Questo insegnante avrà il diritto di tenere e insegnare questa verità o verrà rimosso? Nel tal caso l'insegnante e gli alunni diventerebbero semplicemente le vittime della tirannia della tolleranza, considerati eretici, il cui dissenso dall’ortodossia imposta dallo Stato dovrà essere schiacciato a tutti i costi.


Nell'articolo 16 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, il matrimonio è definito come l’unione tra un uomo e una donna. Ma quando i nostri politici suggeriscono di cambiare il significato del matrimonio, non vengono derisi.

Invece, il loro tentativo di ridefinire la realtà è ascoltato con benevolenza, e la loro follia piace. La loro proposta rappresenta una sovversione grottesca di un diritto umano universalmente accettato.

Come istituzione, il matrimonio precede lungo l'esistenza di qualsiasi Stato o governo. Non è stato creato dai governi e non deve essere modificato da loro. Invece, riconoscendo i vantaggi innumerevoli, che il matrimonio comporta per la società, i governi dovrebbero agire per proteggere e sostenere il matrimonio, non attaccarlo o smantellarlo.

Questo punto di vista sarebbe stato approvato e accettato ancora solo pochi anni fa, ma oggi avanzare una visione tradizionale del matrimonio ci fà essere etichettati come bigotti intolleranti.

Non vi è alcun dubbio che, come società, siamo diventati indifferenti sull'importanza del matrimonio come fattore di stabilizzazione e meno inclini a considerare l’utilità di questa istituzione.

Sebbene sia stato danneggiato e compromesso nel corso di una generazione, il matrimonio è sempre esistito al fine di portare gli uomini e le donne insieme in modo che i bambini nati da tali unioni abbiano una madre e un padre.

Questo ci porta ad una prospettiva che sembra essere completamente persa o ignorata: il punto di vista del bambino. Tutti i bambini meritano di iniziare la vita con una madre e un padre; le prove a favore della stabilità e del benessere che questo fornisce sono schiaccianti e inequivocabili. Non possono essere forniti da una coppia dello stesso sesso, per quanto ben intenzionati essi possano essere.

Il matrimonio omosessuale eliminerebbe legalmente la nozione fondamentale di una madre e di un padre per ogni bambino. Si creerebbe una società che sceglie deliberatamente di privare un bambino di una madre o un padre.

Altri pericoli esistono. Se il matrimonio può essere ridefinito in modo che non significa più l’unione di un uomo e una donna, ma di due uomini o due donne, perché fermarsi qui? Perché non permettere a tre uomini, o a una donna e a due uomini a costituire un matrimonio, se si impegnano ad essere fedeli tra di loro? Se il matrimonio è semplicemente un’unione fra adulti che si amano, su quali basi si impedirebbe a tre adulti che si amano, di sposarsi?

Nel novembre del 2003, dopo una decisione del tribunale del Massachusetts a legalizzare i matrimoni gay, le biblioteche scolastiche hanno dovuto avere in stock della letteratura dello stesso sesso; ai bambini delle scuole elementari sono state date delle favole omosessuali come King & King (Re e Re). Ad alcuni studenti delle scuole superiori è stato dato un manuale esplicito di promozione omosessuale intitolato The Little Black Book: Queer in the 21st Century (Il piccolo Libro nero: gay nel 21° secolo). L’Istruzione ha dovuto adattarsi a ciò che è ormai ritenuto "normale".

Maliziosamente, il governo ha suggerito che il matrimonio omosessuale non sarebbe obbligatorio e le chiese potrebbero scegliere di non farlo. Questo è incredibilmente arrogante.

Nessun governo ha l'autorità morale per smantellare il significato universalmente riconosciuto del matrimonio.

Immaginate per un momento che il governo abbia deciso di legalizzare la schiavitù, ma ci ha assicurato che "nessuno sarà costretto a tenere uno schiavo".

Tali garanzie senza valore possono calmare la nostra rabbia? Possono giustificare lo smantellamento di un diritto umano fondamentale? Oppure semplicemente tali parole ambigue mascherano una grande cattiveria?

La Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo è molto chiara: il matrimonio è un diritto che vale per gli uomini e le donne: "la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha il  diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato".

Questa verità universale è così ovvia che non dovrebbe aver bisogno di essere ripetuta. Se il governo tenta di demolire un diritto umano universalmente riconosciuto, avrà tradito la fiducia che la società ha in lui e la sua intolleranza sarà una vergogna per il Regno Unito agli occhi del mondo.

Cardinale Keith O'Brien

Fonte: The Telegraph

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