Perché non si generano figli? A questa domanda sembra non sia difficile rispondere. Esistono varie sfaccettature ma il motivo primario che possiamo cogliere dalle famiglie è la mancanza di soldi. “Ah! se guadagnassi di più’ ” …

 

Chi si esprime in questo modo imputa il suo non avere figli a cause che non dipendono da lui ma dalla società: è dovuto alla società se non si fanno figli, non è “colpa” mia, io sarei disposto ad accoglierli ma non posso permettermi un altro figlio, per arrivare a fine mese mia moglie deve andare a lavorare, devo pagare il mutuo, ecc.

Stiamo attenti: in questo modo rischiamo di far passare il concetto che i beni valgono di più di un figlio, cosa che nessuno crede di pensare (figurati se un bambino vale meno del conto corrente o della mia carriera o …) ma che, come esposto precedentemente, accade in modo subliminale. Il fattore economico certamente è importante, ma penso particolarmente vera un'altra realtà che impedisce l’apertura alla vita.

Partendo dal presupposto che ..le famiglie cristiane sono oggi più che mai chiamate ad essere un baluardo per un futuro di vita carico di quei valori che sono la speranza, fede, condivisione e ottimismo … la famiglia è la vera ricchezza del domani , … l’unico baluardo di verità e di vita di un amore umano che incontrandosi con l’altro di natura propria genera.
Così alla domanda “Perché nascono così pochi bambini in Italia e in altri paesi occidentali?”
Il motivo è più profondo: è la mancanza di speranza, con quello che essa porta con sé: fiducia nel futuro, slancio vitale, creatività, poesia e gioia di vivere.
Se sposarsi è sempre un atto di fede, mettere al mondo un figlio è sempre un atto di speranza. Nulla si fa al mondo senza speranza.
Abbiamo bisogno di speranza come dell'ossigeno per respirare.
Trovo che questa riflessione rilevi probabilmente il motivo fondamentale della mancanza di apertura alla vita. Economicamente in questa società avere figli è un debito.
La scelta di generare non è fatta secondo una visione economica ma è una scelta di vita di fede e di speranza o al limite affettiva ma certamente non economica, altrimenti nessuno genererebbe figli.
Non possiamo pretendere che una società che non ha ancora capito il valore della vita (vedi aborto, eutanasia, ecc.) possa aiutarci economicamente nelle nostre scelte, prima dobbiamo far capire il valore della vita, poi, se riusciremo in questo intento la società, statene certi, aiuterà la famiglia in modo strutturale e non in modo assistenziale.
Dobbiamo prima far cambiare una mentalità contraria alla vita con la nostra testimonianza e quella dei nostri figli, a questo siamo chiamati. Non abbiamo generato figli per rivendicare soldi a nessuno ma per donare la speranza che è in noi, facendo vedere e non raccontando che, nonostante la nostra società penalizzi le famiglie in particolare quelle numerose, riteniamo sia una gioia, uno slancio vitale per tutti accoglierla.
E’ necessario a questa società vedere alcune famiglie che, non perché benestanti ma in quanto ricche (per grazia) di quei valori che danno senso alla vita, non si chiudono nell’egoismo ma grazie a un dono di Dio danno speranza a quelle che per tanti motivi l’hanno persa rincorrendo forse cose che non saziano.

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