Ragazzo aggedito perchè indossa la maglietta "Manif pour tous"

Quando l'ideologia sale al potere, presto o tardi manifesta il suo "lato oscuro", che in genere è anche quello più vero;

così basta un "anarchico gay" ed i diritti degli altri non esistono più, neanche quello di indossare una maglietta! Certo i lettori diranno: "era una maglietta un po' schierata", rappresentava addirittura una famiglia he si tiene per mano! Ecco appunto. Ma veniamo alla notizia, che riportiamo così l'ha riportata, in una dispersa pagina interna nella cronaca romana, "Repubblica", noto quotidiano dei cattolici italiani.

«Indossava una maglietta che raffigura la famiglia. Questa la ragione dell'aggressione di cui è stato vittima un ragazzo di Roma, il pomeriggio del primo maggio scorso. Durante un picnic in un parco in zona Tiburtina, il ragazzo è stato insultato e strattonato, a causa della sua t-shirt con il logo de La Manif Pour Tous che rappresenta una famiglia che si tiene per mano. A denunciare l'accaduto è La Manif Pour Tous Italia, associazione nata con lo scopo di 'garantire la libertà di espressione, preservare l'unicità del matrimonio tra uomo e donna e il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà'". Lo riferisce in una nota La Manif Pour Tous Italia. "L'aggredito - prosegue la nota - racconta di essere stato circondato da tre persone (due uomini e una donna), apostrofato e poi spinto a terra. 'Questa maglietta te la devi togliere. Sei un fascista, sei un antiabortista e un cattolico integralista', gli hanno gridato contro. Al suo rifiuto, in presenza di testimoni, gli è stata squarciata la t-shirt con violenza. Secondo la vittima, l'autore del gesto ha affermato di essere 'gay e anarchico' e di voler picchiare quanti indossano magliette con quel simbolo" (6 maggio 2015)».

Cronachetta di provincia, pagine interne, nessuna istituzione che si scusi, nessun "Arcigay" che si strappi i capelli; pensiamo se fosse avvenuto il contrario, pensiamo se fosse stato un ragazzo con la maglietta arcobaleno ad essere aggedito ... immaginiamo già i titoloni, le dichiarazioni istituzionali, etc. etc.

Chiaro, la violenza è violenza, e non la si augura a nessuno e tuttavia l'episodio ci fa molto pensare, come diceva la famosa pubblicità del passato: "meditate gente, meditate."

don Massimo

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