Copertina libro Itinerario SpiritualeItinerario Spirituale.

Seguendo San Tommaso d'Aquino nella sua Somma teologica.

brani scelti

 

 

Capitolo VI - Gesù Cristo - Per mezzo del quale si realizza il ritorno dell'uomo a Dio (A)

Il mistero di Gesù Cristo è così profondo, così straordinario che sembrerebbe più naturale adorarLo in silenzio che parlarne, perché possiamo temere con buona ragione che le nostre parole, come i nostri pensieri, siano molto insufficienti ad esprimere tutte le ricchezze racchiuse in questo santuario ineffabile che è Gesù Cristo. San Paolo la pensa allo stesso modo: «Orantes simul et pro nobis ut Deus aperiat nobis ostium sermonis ad loquendum mysterium Christi... ut manifestem illud ita ut oportet me loqui»[1] (Col. 4,3-4).

Le descrizioni di San Paolo a riguardo di Nostro Signore sono meravigliose e ci spingono a fare di Gesù Cristo la nostra vita - «mihi vivere Christus est» - e a divenire sempre più cristiani: «Qui est imago Dei invisibilis, primogenitus omnis creaturæ, quoniam in Ipso condita sunt universa in cœlis et in terra visibilia et invisibilia, sive Throni, sive Dominationes, sive Principatus, sive Potestates. Omnia per Ipsum et in Ipso creata sunt. Ipse est ante omnes et omnia in Ipso constant»[2] (Col. 1,15-17).

Questa presenza di Dio incarnato nella storia dell’umanità non può che essere il centro della storia, come il suo sole, verso cui tutto va e da cui tutto proviene. E se si pensa e crede che questo mistero dell’Incarnazione è in vista del mistero della Redenzione, allora va da sé che senza Gesù Cristo non c’è salvezza possibile. Ogni atto e ogni pensiero che non sono cristiani sono senza valore salvifico, senza merito per la salvezza.

Per tentare di inquadrare questo mistero, riporteremo la bella pagina del R. P. Pègues nel suo catechismo di San Tommaso d’Aquino, allorché affronta la terza parte della Somma teologica che ci mette in contatto col mistero di Gesù Cristo o la Via del ritorno dell’uomo a Dio:

– Che intendete per mistero di Gesù Cristo o del Verbo fatto carne?

– Intendo il fatto, assolutamente incomprensibile per noi su questa terra, della seconda Persona della Santissima Trinità, il Verbo o il Figlio unico di Dio, che, essendo da tutta l’eternità con il Padre e lo Spirito Santo il medesimo solo ed unico vero Dio, per mezzo del quale sono state create tutte le cose che Egli governa da padrone supremo, è venuto nel tempo sulla nostra terra incarnandosi nel seno della Vergine Maria, dalla quale è nato, ha vissuto la nostra vita mortale, ha evangelizzato il popolo giudeo della Palestina, al quale era stato inviato personalmente da Suo Padre, è stato misconosciuto da questo popolo, tradito e consegnato al governatore romano Ponzio Pilato, condan­nato e messo a morte su una croce, è stato sepolto, è disceso agli Inferi, è resuscitato dai morti il terzo giorno, è salito al cielo quaranta giorni dopo, è assiso alla destra di Dio Padre, da dove governa la sua Chiesa, istituita da Lui sulla terra; alla quale ha mandato il suo Spirito, che è anche lo Spirito del Padre, che santifica questa Chiesa con i sacramenti della sua grazia e la prepara cosi alla Sua seconda venuta alla fine dei tempi, quando giudicherà i vivi e i morti, dopo averli fatti uscire dalle loro tombe per fare la separazione definitiva dei buoni, che Egli prenderà con sé nel Regno di Suo Padre, – dove assicurerà loro la vita eterna – dai cattivi, che Egli scaccerà, maledetti da Lui e condannati al supplizio del fuoco eterno.

Questo breve sunto dogmatico e storico del mistero dell’Incarnazione di Nostro Signore Gesù Cristo ci illumina già un po’ sui doni e i privilegi del Dio incarnato e sulle conseguenze che derivano da questa Incarnazione per tutta l’umanità, per tutti gli uomini presi individualmente, i quali tutti sono profondamente interessati dalla venuta di Dio in mezzo a loro e il futuro eterno dei quali dipenderà d’ora in poi dal rapporto che avranno con Gesù Cristo, che essi ne siano coscienti o no, che lo vogliano o no.

Noi non mediteremo mai abbastanza sulle ricchezze del tesoro che è nostro Signore Gesù Cristo: «Si scires donum Dei – Se tu conoscessi il dono di Dio», dice Gesù alla Samaritana. «In mezzo a voi – dice Giovanni Battista – c’è qualcuno che voi non conoscete... io non sono degno di sciogliere il laccio dei suoi sandali» (Gv. 1,26-27). Dio Padre e lo Spirito Santo si manifestano per rivelarci il mistero di Gesù: «E mentre usciva dall’acqua, vide i cieli aprirsi e lo Spirito Santo scendere su di Lui in forma di colomba. E dal cielo si fece sentire una voce: Tu sei il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto" (Mc. 1,10-11). «Ho visto lo Spirito scendere su di Lui come una colomba e posarsi su di Lui. E io non lo conoscevo, ma Colui che mi ha inviato a battezzare con l’acqua mi ha detto: Quello sul quale vedrai scendere e posarsi lo Spirito è Colui che battezza nello Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che Egli è il Figlio di Dio» (Gv. 1,32-34).

Tutto, in seguito, confermerà il giudizio di Giovanni Battista; allo stesso modo che dopo l’annuncio dell’Angelo a Maria l’avevano già dimostrato tutti gli avvenimenti che Lo riguardavano. Gesù è davvero l’Emanuele, Dio in mezzo a noi.

Se quest’uomo è Dio, che abbondanza di doni deve riempire la sua anima e il suo corpo! Questa assunzione da parte di Dio stesso di quest’anima e di questo corpo, conferisce a quest’uomo attributi, diritti, doni, privilegi unici e superiori a tutto ciò che si possa immaginare.

Proviamo ad avvicinarci a questo santuario divino per meglio stimarLo e adorarLo più perfettamente e più profondamente e per consacrarci con entusiasmo illimi­tato al suo servizio. Come non sentirci chiamati come gli apostoli che hanno immediatamente abbandonato tutto per seguirlo?

Tre grazie particolari adornano l’anima e il corpo di Gesù fin dalla sua concezione nel seno della Vergine Maria e fin dall’infusione dell’anima nel corpo che Gli è preparato. [... continua]

 

 

 

[1] «Pregate anche per noi, affinché Dio ci apra la porta della parola, in modo che io possa annunziare il mistero di Cristo (...) e lo faccia conoscere parlandone nel modo dovuto».

[2] «È lui l'immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura; poiché in Lui sono state create tutte le cose in cielo e in terra, le visibili e le invisibili, i Troni, le Dominazioni, i Principati, le Potestà: tutto è stato creato per mezzo di Lui e in Lui. Egli è prima di tutti e tutte le cose sussistono in Lui».


 

 

 

 

 

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