Venerdì 28 giugno 2013, nel grande prato antistante il seminario di Ecône, in Svizzera, sono stati ordinati sacerdoti per l'eternità don Enrico Doria (Trieste) e don Gabriele D'Avino (Napoli), assieme ad altri sette candidati, nel corso della S. Messa pontificale celebrata da Sua Ecc. Mons Bernard Tissier de Mallerais.

 

Migliaia di fedeli venuti dalla Francia, dalla Svizzera e dall'Italia hanno accompagnato i novelli sacerdoti con le loro preghiere ed hanno ricevuto, al termine della cerimonia, le prime benedizioni. Centosettantasei sacerdoti, membri della Fraternità S. Pio X e di comunità religiose amiche hanno imposto le mani ai candidati dopo il Vescovo, in un rito commovente ed antico come la Chiesa. Possa il Signore benedire il loro ministero futuro per continuare l'opera della Redenzione, che il Sacerdozio cattolico da duemila anni propaga ed applica alle anime!

 

Sabato 6 luglio, nella Cappella Reale di Portici (NA), don Gabriele D'Avino ha celebrato la sua prima santa Messa solenne, affiancato da don Fausto Buzzi, don Mauro Tranquillo e don Massimo Sbicego, con l'assistenza di più di cento fedeli. La Cappella, generosamente concessa per la celebrazione della Messa dal rettore don Michele Borriello, è un gioiello del '700 napoletano, costruita per volere del re Carlo III di Borbone, e celebre tra l'altro per aver accolto il Papa Pio IX. Così, dopo tanti anni, le note del canto gregoriano, il fumo dell'incenso e tutta la maestà della santa Messa di S. Pio V sono ritornati a splendere tra l'antico oro e bronzo di questa Cappella della residenza dei re delle Due Sicilie, mentre il predicatore ricordava che il ruolo del sacerdote è di consolare le anime e di portarle a Dio, e che il suo destino è seguire Gesù nella croce e nella sofferenza su questa terra, per poter regnare con Lui nel cielo.

Nell' ubertosa campagna di Fogliano, a due passi dal Sacrario di Redipuglia, sempre lo scorso sabato 6 luglio, don Enrico Doria ha celebrato solennemente una messa votiva di Cristo Re. Oltre cento persone hanno assistito alla lieta ed insolita cerimonia, che si è svolta al riparo di una tettoia agricola che i proprietari dell' agriturismo " Le Giarine" hanno graziosamente concesso al novello sacerdote. L' Arcivescovo di Gorizia, Mons. Redaelli,che cede abitualmente due chiese della diocesi a ministri ortodossi scismatici, non ha voluto infatti concedere a don Enrico una chiesa per la prima messa, che ha potuto infine essere celebrata in questo provvidenziale rifugio.
Il superiore del distretto d'Italia, don Pierpaolo Petrucci, diacono alla messa, ha predicato sul peccato originale, sulla necessità della grazia per la salvezza e sull'importantissimo ruolo che i sacerdoti devono svolgere in un periodo di così grave apostasia e perdita della fede nella nostra società sempre più secolarizzata e lontana da Dio. Ha terminato quindi la predica con un richiamo alla regalità sociale di Nostro Signore Gesù Cristo, tema molto caro al nostro venerato fondatore Mons. Lefebvre; regalità che viene oggigiorno negata con ostinazione dalle autorità ecclesiastiche imbevute di liberalismo. Con grande commozione del celebrante ben tre sacerdoti diocesani dei sei presenti hanno ricevuto la santa comunione dalle sue mani. Al rinfresco che ha seguito la messa i fedeli hanno manifestato la loro soddisfazione e gioia d' aver assistito ad una messa celebrata con tanta devozione e solennità.

 

Foto delle ordinazioni

Foto della Prima Messa di don Gabriele D'Avino

Foto della Prima Messa di don Enrico Doria