Pubblichiamo un articolo di John Vennari apparso il 19 Settembre 2011 su Catholic Family News

La lettera del 14 Settembre indirizzata dal Vaticano alla Fraternità S. Pio X ha generato un’onda di prematuro entusiasmo. Sebbene i contenuti del “preambolo dottrinale” inviato dal Vaticano siano ancora sotto esame, Monsignor Fellay ha anticipato nella sua intervista del 14 Settembre che esso contiene una sorta di affermazione dottrinale da sottoscrivere da parte della Fraternità S. Pio X, ed un invito a procedere, con il passo successivo, verso il riconoscimento canonico. Il riconoscimento canonico previsto per la Fraternità S. Pio X sarebbe analogo ad una prelatura personale secondo le linee vigenti per la Opus Dei.

Quando Mons. Fellay, alla fine della sua intervista, ha richiesto a tutti noi di continuare ininterrotti i nostri Rosari e le nostre Preghiere per la Fraternità “onde ottenere le grazie di illuminazione e di forza necessarie ora più che mai”, egli non lanciava semplicemente una pia richiesta. Infatti da parte della pubblica opinione la pressione su Mons. Fellay è enorme.
Da ogni parte noi udiamo raccomandazioni a Mons. Fellay affinché colga questa occasione e la sfrutti, partendo dalla falsa premessa “ORA O MAI PIU’ “ per la Fraternità, poiché simili favorevoli condizioni per il riconoscimento potrebbero presumibilmente non presentarsi mai più in futuro. Chi spinge per questa affrettata scelta non ha riflettuto su ciò di cui si discute. L’ultima cosa che Mons. Fellay e la Fraternità possono firmare è un accordo in stile “linea-Obama per l’assistenza”: accettiamo di pagare il conto cosicché potremo finalmente vedere cosa esso contiene veramente. No! I passi verso il proposto riconoscimento devono essere effettuati con grande cautela, una cautela che necessariamente richiederà ben più di un paio di mesi di riflessione.
La Fraternità S. Pio X deve essere certa di aver esaminato l’argomento completamente, considerando ogni implicazione del riconoscimento ed essere pronta a dire “NO” – anche resistendo a enormi pressioni – se tutti i dettagli non sono ben chiariti in anticipo.

 

Non dobbiamo sorprenderci se Mons. Fellay considera ogni tipo di proposta canonica con cautela e riserva. Parlo con l’esperienza di chi è stato direttamente coinvolto nel movimento della Tradizione per più di 30 anni e che ha visto un gran numero di accordi di regolarizzazione inacidirsi. E’ vero che la rivista Catholic Family News non rappresenta in alcun modo la Fraternità S. Pio X, ma noi supportiamo pienamente Mons. Fellay nella sua cautela.
Qui sotto sono elencati alcuni degli infiniti punti che necessitano di ricevere risposta prima che ogni accordo canonico sia accettato:

Queste ed altre innumerevoli questioni dovranno essere risolte da Mons. Fellay prima che un qualche tipo di realistico accordo canonico possa essere raggiunto. La Fraternità non ha mai seguito un approccio pragmatico, ma si è sempre mossa dalla “dottrina”, il che significa che essa si muove da posizioni di forza. Io credo che la Fraternità continuerà la sua discussione lungo questa forte linea dottrinale.
Mons. Fellay sa che il carisma della Fraternità è quello del suo fondatore: difendere la Fede “tutta e intera”, senza compromessi, stando particolarmente attenti agli errori di oggi. Egli sa che il dovere del Sacerdote non richiede nulla di meno.
E’ dovere primario del Sacerdote guidarci nella battaglia per difendere la Fede. San Tommaso d’Aquino non lasciò ai laici il combattere i Manichei. San Francesco di Sales non lasciò ai laici il combattere il Protestantesimo. Noi laici dovremo fare la nostra parte, ma è proprio della natura del sacerdozio difendere pubblicamente la Fede.
E’ per questo che noi abbiamo amato l’Arcivescovo Lefebvre: egli ci ha guidato alla battaglia. Naturalmente ogni sermone non deve essere un assalto al Vaticano II ed alla Nuova Messa, ma è responsabilità del sacerdote indirizzare l’attenzione del suo gregge contro i determinanti errori che minano la Fede e distruggono le anime. E tragicamente il maggior attentato contro la Fede Cattolica ai nostri giorni viene dal Vaticano II, la gerarchia contemporanea, il rivoluzionario Papa Polacco che Benedetto ha appena beatificato.
Come potrà una Fraternità “regolarizzata” vedersi garantita la possibilità di combattere liberamente questa battaglia contro-rivoluzionaria?
Questa miriade di problemi ora pesano su Mons. Fellay e sulla Fraternità S. Pio X. Il considerare questo ci aiuterà a meglio comprendere perché Mons. Fellay ha chiuso la sua intervista richiedendo sempre più Rosari e preghiere per la Fraternità per ottenere “le grazie di luce e di forza di cui abbiamo bisogno più che mai”.

19 Settembre 2011, Catholic Family News MPO Box 743  Niagara Falls – NY  14216