Nostra Signora Imperatrice della CinaIntervista a Padre Daniel Couture,
Superiore del Distretto d’Asia della Fraternità Sacerdotale San Pio X
Winona, Stati Uniti, 17 giugno 2011 (sspx.org) - Seconda Parte

I cattolici clandestini credono veramente di essere stati traditi e abbandonati dalle autorità della Chiesa. Mi sono state riportate parecchie vicende, come quella dei sacerdoti venuti dall’Europa che hanno visitato un seminario clandestino e vi hanno passato alcune ore senza fare alcuna donazione o dare sostegno materiale. Poi, gli stessi sacerdoti sono andati in un seminario della Chiesa patriottica, una creazione del governo, e lì hanno trascorso parrocchie settimane, dando soldi, beni, ecc.

 

In un’altra diocesi, dove non c’era nessun vescovo, se non mi sbaglio, un prete patriottico è stato nominato, con l’approvazione del Vaticano, capo della Chiesa clandestina. Vedete quanto è grande la confusione! È come se un prete conciliare fosse nominato superiore di un distretto della Fraternità. In Europa, questo non sarebbe possibile, non durerebbe..

Ecco un altro esempio della difficile situazione in Cina. In alcune diocesi ci sono due vescovi: uno patriottico e uno clandestino. In altre due diocesi, ce ne sono anche tre. Un sacerdote patriottico, ben conosciuto in queste diocesi, ha detto: “Quando il vescovo clandestino muore, il vescovo patriottico prenderà il suo posto”. Il vescovo patriottico è stato nominato vescovo ausiliare dal Vaticano. Gli stessi sacerdoti patriottici lo confermano.

Ho appreso da amici che sono andati in Cina, che ci sono alcuni sacerdoti patriottici che hanno iniziano a dire la Messa tradizionale. Considerando tutte le sottigliezze e i livelli di confusione, tutto diventa molto complicato.

Ci sono sacerdoti tradizionali che sono membri ufficiali della Chiesa patriottica senza avere la tessera del partito. Dicono la Messa tradizionale, mentre i sacerdoti clandestini dicono la nuova Messa. Conosco un giovane sacerdote patriottico che celebra la Messa tradizionale ogni domenica. Una volta qualcuno gli ho chiesto: “Qual è il vescovo di cui fa menzione durante il Canone della Messa?” Lui, candidamente, mi ha risposto: “Io dico il nome del vescovo legittimo, il vescovo clandestino”. Questo è un sacerdote nella Chiesa patriottica! Quindi non fa menzione del vescovo che l’ha ordinato, ma nomina il vescovo clandestino! Ha anche detto, a coloro che erano presenti: “Tra pochi giorni ci sarà un’ordinazione per la Chiesa patriottica e i seminaristi saranno ordinati dal vescovo patriottico, ma lo stesso giorno, andranno tutti dal vescovo clandestino per poter essere riordinati”. Questa è una prassi comune. È sufficiente per far venire il mal di testa. Quindi non sappiamo più che cosa fare. Ci sono situazioni simili un po’ dappertutto in Cina, una confusione davvero terribile.

Un vicario generale ha detto che non hanno più fiducia in Roma, perché non sanno ciò che Roma ha in mente. Stanno sacrificando la Chiesa clandestina come hanno fatto in Ucraina dieci o venti anni fa? Non lo sappiamo, ma a volte, sembra che la politica sia più importante del Buon Dio. E questo fa male.

Conosco un sacerdote che è stato arrestato qualche anno fa. È stato condannato a cinque giorni di prigione. Il loro modo di fare è semplice: cinque giorni senza sonno, in piedi, senza mangiare o bere. Ha detto tutto quello che volevano sapere. Questo genere di tortura non lascia nessuna traccia. È molto facile: sono tecniche molto semplici.

Quindi, c’è tutta questa confusione e in più la sensazione di essere stati abbandonati. Inoltre, esistono dubbi sulla validità delle ordinazioni fatte dai vescovi della Chiesa patriottica approvati dal Vaticano. C’è un vescovo clandestino che ha scritto uno studio sulle consacrazioni episcopali dei vescovi patriottici. Il vescovo ha concluso con un giudizio di nullità di queste consacrazioni. Non è sufficiente che Roma dica: “Va bene, vi assolviamo, vi approviamo”, perché l’ordinazione sia valida. Se il vescovo non è valido, tutti i sacerdoti che ordina non sono validi. E, come dicevo prima, i giovani sacerdoti che sono ordinati dalla Chiesa patriottica vanno dai vescovi clandestini per essere riordinati. C’è anche un vescovo che dice che ha ricevuto richieste da parte di vescovi della Chiesa patriottica che volevano essere riconsacrati. C’è il dubbio sulla validità delle ordinazioni e consacrazioni nella Chiesa Patriottica. C’è una grande confusione.

Come è possibile che Roma, con un semplice atto, approvi un’ordinazione o una consacrazione? Questo non risolve il problema, ma lo rende peggiore, perché così facendo, Roma dà il suo placet, la sua benedizione, a una situazione che mette in discussione la validità delle consacrazioni. Non è sufficiente dire “sì” perché la consacrazione sia valida: deve essere rifatta.

Mussulmani estremisti in IndonesiaPossiamo dire che oggi in Asia ci sono dei martiri. Da un lato, per esempio, ci sono quelli che in Cina sono perseguitati dal regime comunista ancora al potere. Dall’altro, ci sono martiri perseguitati dai musulmani. È questa una realtà oggi in Asia ?

Certamente. Dobbiamo essere molto discreti nel nostro apostolato in Malesia, Indonesia e nel Medio Oriente. Dobbiamo stare attenti. Il numero dei fedeli è piccolo. In India ci sono davvero dei martiri. Ci sono religiosi e religiose, anche sacer doti, che sono uccisi o bruciati vivi davanti ai loro conventi, agli orfanotrofi, o alle chiese che vengono, anch’essi, bruciati e distrutti. Questo accade quasi ogni mese. Qualche mese, in tutto il mondo, circolava un appello, una richiesta di aiuto e di preghiere da parte dei cattolici nel nord dell’India che sono violentemente perseguitati. E c'è il famoso episodio che ha visto protagonisti, in India, un branco di elefanti.

Ci potrebbe parlare di ciò che è successo?

Certo, anche se non conosco tutti i dettagli. La storia è la seguente: nel 2008, in un villaggio, un gruppo armato ha ucciso diversi cattolici e distrutto le case di molti. Credo che hanno anche bruciato la chiesa. L’anno dopo, lo stesso giorno, un branco di elefanti selvaggi, usciti dalla foresta, sono entrati nel villaggio ed hanno attaccato le case di coloro che avevano terrorizzato e perseguitato i cattolici, evitando le case dei cattolici. È quasi scritturale, come la storia degli orsi con i profeti nella Bibbia (4Re.2,24). Ma questa volta è capitato recentemente in India. L’arcidiocesi di Colombo, nello Sri Lanka, ha pubblicato la storia sul proprio sito web (vedi link).

È interessante vedere che oggi il buon Dio si serve, proprio come ha fatto in passato, degli animali e, talvolta, anche degli elementi della natura. Mi riferisco allo tsunami del 2004.

I media non ne hanno parlato, ma nello Sri Lanka. due giorni prima del Natale del 2004, in tutto il paese, ma soprattutto nei quartieri cattolici della capitale Colombo, c’era una pubblicità sugli autobus e sui cartelloni pubblicitari. Il messaggio che si poteva leggere era il seguente: “Non è Gesù Bambino stupido e debole?” Poco dopo Natale, hanno avuto la loro risposta. Dei 40.000 morti nello Sri Lanka, 35 mila erano buddisti. Alcuni templi dell’India meridionale sono stati completamente distrutti, in particolar modo quelli in cui si realizzavano maledizioni (per esempio, contro un concorrente che si stabilisce nella vostra città: basta andare al tempio, pagare i monaci, e il vostro concorrente sarà maledetto). Uno di questi templi è semplicemente scomparso.

Dio non si prende in giro. C’è un Dio e la Scrittura ci dice che gli elementi e la creazione servono il Creatore. A volte il Buon Dio li usa. Naturalmente, ci sono persone innocenti che muoiono, come accade ovunque, in guerra, ecc., ma la giustizia divina esiste ancora.

Rimaniamo sullo stesso argomento: i media hanno parlato molto della recente catastrofe in Giappone. Che cosa può dirci su quest’evento? Come l’hanno vissuto i fedeli che assistono alle nostre Messe? Qual è la situazione della Chiesa in Giappone e quella della Tradizione in particolare?

Lo tsunami ha colpito l’11 marzo. Fino a quel giorno, non avevamo fedeli nella zona toccata dalla catastrofe. Una settimana dopo, ho battezzato una giovane donna la cui famiglia è venuta da un villaggio vicino a Fukushima, a venti chilometri dalla centrale nucleare. Il villaggio, che era buddista, è stato spazzato via dalle ondate. Grazie a Dio, nessuno tra i nostri fedeli è morto. I genitori di questa giovane donna sono sopravvissuti, ma la loro casa è scomparsa. È una tragedia per il Giappone, tutti avevano una terribile paura, perché avevano ricevuto serie informazioni che la centrale nucleare stesse per esplodere. Ma, grazie a Dio, non è esplosa.

Sicuramente ne uscirà qualcosa di buono, forse ci saranno delle conversioni. Qualcuno in Francia ci ha contattato per aiutarci nel nostro progetto di aiutare la gente che ha perso tutto e si è offerto per donare una medaglia miracolosa a tutti coloro che sono sopravvissuti allo tsunami.

Grazie a quella giovane appena battezzata, proveremo ad andare nel suo villaggio in settembre, per incontrare gli abitanti. Distribuiremo le medaglie miracolose, perché possano ringraziare la Beata Vergine e il Buon Dio di essere ancora vivi, e per mettersi nelle mani della Vergine.

Padre Benoit Wailliez nella cappella di TokyoIn Giappone, abbiamo due centri di Messa: uno a Tokyo e uno ad Osaka, che si trova a circa 300 miglia a sud della capitale.. Sono centri di Messa piccolissimi. A Tokyo ci sono cinquanta fedeli, e ad Osaka venti o trenta. Hanno sofferto molto a causa dello tsunami. Su diversi siti web (La Porte Latine, DICI, quello del Distretto asiatico), abbiamo chiesto delle donazioni per aiutare le vittime.

I giapponesi sono davvero molto, molto grati. La loro gratitudine è molto genuina e autentica. Abbiamo da imparare da loro questa bella virtù. Ora speriamo di essere in grado di aiutarli, quando le cose saranno più calme. Per il momento è ancora abbastanza pericoloso. Stiamo cercando di aiutarli nei loro progetti di costruire qualcosa per le famiglie che hanno perso tutto. Sono già arrivati alcune migliaia di euro.

Aiutare è difficile perché le persone sono state evacuate dai loro villaggi a causa del pericolo di radiazioni. Vanno dalle loro famiglie o da parenti: gli piacerebbe molto tornare ai loro villaggi, ma esitano ancora.

Passando ad un altro argomento, una cosa veramente interessante è il pellegrinaggio ad Akita, nel nord del Giappone, che facciamo da cinque anni. Si può dire che è la Fatima del Giappone. Sta cominciando a diventare un grande pellegrinaggio, anche se, naturalmente, non è Chartres. Lo facciamo ogni anno, il primo fine settimana di maggio. Quest’anno il numero di partecipanti è salito a cinquanta. Abbiamo iniziato con quindici. Stiamo andando avanti gradualmente, facendo buoni progressi.

Spesso ci sono battesimi di adulti, come quest’anno. È una grande gioia vedere queste persone che si convertono. Chiediamo di pregare per il Giappone e, se volete aiutare materialmente, non esitate a contattarci e vedremo che cosa si può fare.

Per quanto riguarda l’opportunità che i fedeli hanno di aiutare, oltre la preghiera, lei è venuto negli Stati Uniti per promuovere un libro. È la storia di una donna cinese che è stata incarcerata dal regime comunista. È una storia molto bella e semplice da leggere. Come è arrivato a conoscere questa donna e come il libro può aiutare il suo lavoro, la tradizione e i cattolici negli Stati Uniti?

Rose Hu durante una conferenzaRose Hu, sotto la dittatura di Mao Tse Tung, ha passato 26 anni nei campi di concentramento in Cina, dal 1955 al 1981. Grazie al suo fratello, è venuta negli Stati Uniti nel 1989. Per dieci anni è andata alla nuova Messa nella sua parrocchia, poi ha scoperto la Tradizione. Qualcuno le ha parlato contro la Comunione nella mano, poi, pian piano, riflettendo, ha conosciuto la Fraternità. Ora lei è membro del Terzo Ordine della Fraternità.

Ha scritto questo straordinario racconto dicendo: “I miei 26 anni di carcere sono stati la migliore preparazione per diventare membro della Fraternità San Pio X: è stato, per me, il miglior noviziato”. Dopo una seconda edizione del libro in lingua inglese, la Fraternità ne sta preparando la stampa in Corea. È anche tradotto in francese e spagnolo. Il libro racconta la sua storia, una storia molto semplice e molto bella.

Si era convertita all’età di sedici anni. Sette anni dopo è stata arrestata perché apparteneva alla Legione di Maria. Tutto è legato alla Legione di Maria, che, agli occhi di Mao Tse-Tung, era la prima opera della Chiesa cattolica da distruggere in Cina. La storia della Legione di Maria in Cina è straordinaria. Mons. Riberi, che era il Nunzio Apostolico nel 1948, aveva previsto la rivoluzione comunista già nel 1947. Mao prese il potere nel 1949. Poi, il Nunzio ha inviato Padre McGrath (+ 2000), un sacerdote irlandese, che aveva già fondato, con risultati straordinari, la Legione di Maria nella sua piccola parrocchia cinese.

Fine della seconda parte

Area privata