Cari Lettori,
Il bollettino del Priorato San Marco rivede la luce dopo un anno di silenzio dovuto a vari motivi,

non ultimo la constatazione (amara per quelli come me nati nel secolo scorso…) che la realtà virtuale rende un bollettino cartaceo come questo quasi inutile: tra impostazione, correzione, stampa e spedizione passa molto tempo e denaro; invece la nostra pagina del sito è più immediata e vedo dalle visite settimanali che è seguita.


Ciò detto, non posso esimermi dall’offrirvi attraverso le pagine cartacee di Pax tibi, queste righe scritte da un Sacerdote romano morto in concetto di santità nel 1942: mons. Giuseppe Canovai, il cui diario completo è stato pubblicato di recente. Si tratta di una riflessione sulle parole del Cànone della Messa:
«“Per quem hæc omnia [Domine] semper bona creas…[sanctíficas, vivíficas, benedicis et præstas nobis] - Mediante Lui, o Signore tu non cessi dal creare tutti questi beni e li santifichi, doni loro la vita e li benedici per farcene dono”: i beni, i supremi beni che Dio ci offre all’Altare il pane e il vino del Sacrificio, ma anche tutto quello che la Provvidenza ci presta durante tutta la nostra giornata et præstas nobis. È come una vasta benevolenza su tutte le creature della terra che la Provvidenza ci presta per le necessità della nostra vita, che presta perché nulla è nostro e tutto è dell’infinito dominio di Dio che presta ai suoi figli della terra.
Come è bello vivere pensando che nulla è nostro e tutto è largizione “prestito d’uso” fattoci dalla Provvidenza e tutto ci è dato, viene verso di noi - tutta la moltitudine delle cose della terra - viene verso di noi per Lui, attraverso di Lui… tutto creato, santificato, benedetto, prestato a noi per l’Eucaristia, attraverso l’Eucaristia. Perché essa è il Cristo per cui tutto è stato fatto, è stato santificato, nel quale tutto ci è dato “in ipso omnia promissa donavit”. Tutte le cose della terra, tutto ciò che è necessario per la nostra sufficienza ci viene dall’Altare in cui il Padre ci dona il suo Unigenito e in Lui e per Lui tutte le cose della terra santificata da Lui e per Lui perché Egli ha unito in sé gli elementi huius mundi al suo essere divino e in Lui tutto il sensibile è stato novellamente rigenerato e santificato, perché l’Incarnazione è una vasta rinnovante benedizione su tutto l’universo per Lui riconciliato a Dio e rigenerato all’ordine divino.
La messa è dunque la ricapitolazione della nostra giornata o meglio la nostra giornata è lo svolgimento, il diffondersi nelle piccole ed umili cose della nostra vita del Mistero che abbiamo commemorato ed offerto, in cui tutto ci è stato donato, e mi colpiva l’anima questo Tutto, che vastità incommensurabile… Tutto, veramente tutto ci è donato all’Altare… l’infinito di Dio ed il finito dell’Universo sensibile» (Giuseppe Canovai, Passione per Cristo, ed. Cantagalli, 2015, vol. 3, p. 1258).
Sono parole molto belle da leggere e rileggere per penetrarne le profonde verità che vi sono contenute. Forse anche noi ci dimentichiamo queste belle realtà che si rinnovano ad ogni Messa. Forse anche noi ci abituiamo alle cose sante e non ci rendiamo più conto come tutto ciò che siamo e tutto ciò che abbiamo ci viene da lì, dall’Altare. Se ne fossimo sempre consapevoli correremo a Messa, non ne perderemo una, a costo di fare chilometri, a costo di qualunque sacrificio! Che dire poi se si manca alla Messa quando per la vicinanza o la comodità non si può neanche accampare una scusa plausibile…
Voglia il Cielo che ognuno di noi si accosti “ad Altare Dei” con una Fede sempre più viva che ci faccia cogliere tutto ciò che Dio vuole dispensarci nella sua infinita generosità.
Nell’augurarvi una Santa Quaresima ed una Santa Pasqua, vi benedico in Gesù e Maria.


don Luigi Moncalero

 

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