dal libro

Lo hanno detronizzato.

Dal liberalismo all’apostasia. La tragedia conciliare.

brani scelti

 

 

 

seguito

Parte Terza - Il complotto liberale di Satana contro la Chiesa e il Papato

Capitolo XXII - I Papi svelano il complotto della setta

 

[…] San Pio X svela poi la tattica dei modernisti:

«E mentre perseguono per mille sentieri il loro nefasto disegno, niente di più insidioso, niente di più perfido della loro tattica: fondendo in se stessi il razionalista e il cattolico, lo fanno con una tale raffinata abilità da ingannare facilmente gli spiriti malaccorti. Per il resto, dotati di una temerarietà consumata, non c’è conseguenza di alcun genere che li faccia arretrare, o piuttosto ch’essi non fronteggino con arroganza e ostinazione. A ciò si unisca, cosa molto appropriata all’imbroglio, una vita tutta attività, un’assiduità e un ardore singolari per gli studi di ogni sorta, costumi di solito raccomandabili per la loro severità […]. Voi non ignorate, Venerabili Fratelli, la sterilità dei Nostri sforzi; costoro chinano un istante la testa, per risollevarla subito con orgoglio ancora maggiore (172) […].

«E dal momento che una tattica dei modernisti (comunemente li si chiama così, e ben a ragione), tattica in verità quanto mai insidiosa, è quella di non esporre mai le loro dottrine metodicamente e nel loro complesso, ma di frammentarle in qualche modo e di sparpagliarle qua e là, il che si presta a farli giudicare fluttuanti e indecisi, mentre le loro idee, al contrario, sono perfettamente salde e solide, qui è necessario innanzitutto presentare queste stesse dottrine sotto una sola luce, e mostrare il legame logico che le unisce fra di loro» (173).

Rimanere nella Chiesa per farla evolvere: questa è la parola d’ordine dei modernisti:

«Costoro vanno per la loro strada: sottoposti a reprimende e condanne, vanno sempre dissimulando sotto menzognere apparenze di sottomissione un’audacia senza limiti. Piegano ipocritamente la testa, mentre con tutti i loro pensieri, con tutte le loro energie proseguono con più audacia che mai il piano tracciato.

«In loro questa è una volontà e una tattica: sia perché ritengono che bisogna stimolare l’autorità, non distruggerla, sia perché importa loro di rimanere in seno alla Chiesa per lavorarvi e modificarvi a poco a poco la coscienza comune: ammettendo in tal modo, ma senza rendersene conto, che la coscienza comune non è con loro, e che è contro ogni diritto che essi se ne spacciano per interpreti» (174).

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Pascendi fermò per un po’ l’audacia dei modernisti, ma ben presto l’occupazione metodica e progressiva della Chiesa e della gerarchia ad opera della setta modernista e liberale riprese con sempre maggior energia. Dopo poco tempo l’intellighenzia teologico-liberale occupava il primo posto nelle riviste specializzate, nei congressi, nelle grandi case editrici, nei centri di pastorale liturgica, pervertendo dal basso in alto la gerarchia cattolica, sprezzando le ultime condanne di papa Pio XII in Humani Generis. La Chiesa e il papato sarebbero ben presto divenuti maturi per degli «Stati generali», per un colpo di mano liberale quale fu quello del 1789 in Francia, in occasione di un concilio ecumenico, predetto e atteso da molto tempo dalla setta, come vedremo nella successiva conversazione.

 

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172) Pascendi, n. 3.

173) Pascendi, n. 4.

174) Pascendi, n. 37.

 

 

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