Pellegrinaggio Bevagna-Assisi

Sabato 1 e domenica 2 settembre si è svolto, come ormai da tradizione, il Pellegrinaggio Nazionale Bevagna-Assisi. Più di trecento pellegrini, provenienti da tutta Italia, hanno offerto il loro cammino per la particolare intenzione di quest’anno: ottenere la grazia di sempre più sante famiglie cattoliche.

Don Pierpaolo Maria Petrucci ha ricordato, nell’omelia della Messa domenicale, come “per instaurare il Regno di Dio bisogna cominciare dalla famiglia. Ecco perché questo pellegrinaggio è consacrato in modo particolare alla famiglia cattolica. Non ci sarà una società cristiana, se prima non si formano delle famiglie veramente cattoliche”.

A lottare contro la famiglia cattolica ci sono, ai giorni d’oggi, molte tendenze peccaminose, come il divorzio, che fa crollare il principio stesso del matrimonio “voluto da Dio e basato sull’unione indissolubile tra gli sposi”; la diffusione della contraccezione, “che distrugge il fine proprio e primario del matrimonio, quale la procreazione, poiché ci si sposa per avere figli e una famiglia veramente cattolica accoglie i figli, tutti i figli che Dio vuole”; l’aborto, “bambini uccisi nel seno stesso delle loro madri”; le unioni contro natura, “che la propaganda che si fa adesso vuole far credere siano equiparabili al matrimonio voluto da Dio”.

Cosa possiamo fare allora per ricostruire una società veramente cattolica? “Possiamo riformare noi stessi e riformare le nostre famiglie, accogliendo la vita. Certo, ci sono difficoltà economiche, di ogni genere, ma questa è una sfida che dobbiamo accogliere: come i primi cristiani accettarono la sfida del martirio per amore di Nostro Signore. E dobbiamo contare sulla Provvidenza: se Dio ci chiede questo, ci darà i mezzi per realizzarlo. È possibile ancora oggi formare famiglie cattoliche e numerose, accogliendo generosamente la vita: Dio è padrone del Cielo e della Terra e quindi la Provvidenza non è a corto di mezzi per aiutarci”.

Il Superiore del Distretto ha rivolto, poi, dei consigli anche ai numerosi ragazzi e ragazze presenti: “Una famiglia cattolica si prepara, cari giovani che mi ascoltate. E in che cosa si prepara? Innanzitutto chiedendo a Dio dove si vuole servire di noi”. Il Signore potrebbe chiamare alla vocazione e non c’è cosa più sbagliata di rifiutare la Sua chiamata. “Ma se la vocazione non è la vostra strada, chiedete a Dio la grazia di trovare un ragazzo o una ragazza veramente cattolico o cattolica. Prima di impegnarsi in un matrimonio il punto che non si può trascurare è la Fede: il matrimonio è un mezzo, il fine del matrimonio è il Paradiso. Per questo scegliete una persona che condivida il vostro ideale, altrimenti la vita coniugale potrebbe diventare troppo difficile. I risultati sono sotto i nostri occhi”.

Come prepararsi allora ad un matrimonio cattolico? “Ci si prepara con la purezza, con la castità, con la preghiera, lottando contro le proprie passioni disordinate. Quanti matrimonio sono andati in crisi perché si è dato libero sfogo alle passioni, invece che lottare contro di esse: e allora dopo qualche anno ci si accorge che si è stati insieme ad un estraneo, non ci si è veramente conosciuti, la passione accecava”.

Nel matrimonio si deve poi coltivare l’amore coniugale “con la vita cristiana in famiglia, con la preghiera in comune, intronizzando il Sacro Cuore, accogliendo generosamente i figli, educandoli con l’esempio, prima di tutto”.

Don Pierpaolo ha infine concluso invitando a una battaglia fondamentale ai giorni d’oggi, quella della scuola cattolica: “una coppia cristiana non può generare i figli, cercare di educarli, per poi lasciarli nelle mani della scuola pubblica: sedici anni di scuola pubblica, in cui i nostri figli sono costretti a subire il lavaggio del cervello, diametralmente opposto a quello che i genitori si sono sforzati di dare loro! Con un professore ateo, massone, anticlericale, come potrà il ragazzo credere ancora?” “La Chiesa lo ha chiesto, lo ha sempre chiesto di formare scuole cattoliche; ma il primo passo è che noi diventiamo veramente convinti della necessità di queste scuole”.

Affidiamo a Dio e alla Sua Santa Madre tutte queste intenzioni, pronti a combattere e a lottare per riformare il Regno Sociale di Nostro Signore, a partire dalle nostre case e dalle nostre famiglie.

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