Alunne di Fanjeaux in Piazza San PietroUna delle alunne italiane che frequentano in Francia la scuola di Cressia delle Domenicane insegnanti del S. Nome di Gesù, ha gentilmente accettato di scrivere, per il nostro sito

un resoconto del pellegrinaggio a Roma realizzato dalla congregazione nello scorso mese di febbraio. Nel pubblicarlo cogliamo l'occasione per divulgare ulteriore foto di questo evento eccezionale.

“Quando andremo a Roma... Quando vedremo Roma...”Da un anno e mezzo ormai queste frasi erano diventate un ritornello, a scuola parlavamo di questo viaggio come di un avvenimento grandioso. Ed era da un anno e mezzo che preparavamo questo viaggio: ogni classe aveva fatto un cartellone sulle sette basiliche principali e alcune settimane prima della partenza  abbiamo  realizzato parecchie diapositive sulle basiliche minori. Ma una buona preparazione culturale non bastava per partire...avevamo bisogno di fondi per pagare il biglietto aereo alle mères e alle famiglie in difficoltà. Così ogni ragazza, ogni classe si è impegnata a raccogliere un po'  di soldi per permettere a tutti di partecipare a un tale evento.

Poi un bel giorno, dal finestrino dell'aereo, abbiamo visto disegnarsi la costa italiana. Ma non ci credevamo ancora, dopo un' attesa così lunga il viaggio era sembrato troppo corto e veloce. Pensate che stentavamo a crederci anche quando eravamo in centro Roma, naturalmente ci sentivamo molto eccitate: per noi era veramente eccezionale trovarsi tra compagne di classe non più  a scuola ma a Roma!!! Anche la prima sera all'hotel è stata particolare: immaginate di trovarvi con tutti i vostri professori e tutte le compagne di scuola nello stesso albergo! Era molto bello e simpatico, la sera, ritrovarsi insieme e cenare in una grande sala raccontandoci gli aneddoti della giornata. Al mattino invece mangiavamo più in fretta, pronte a partire per un altro giorno di pellegrinaggio. Tre autobus ci conducevano nel centro città; durante il tragitto c'era un momento di meditazione sulle basiliche che avremmo visitato e di preghiera.

Mercoledì è stato il giorno più intenso; è l'unica volta che tutti i gruppi si sono spostati insieme per visitare le sette basiliche principali in un giorno. Bastava girarsi per vedere una colonna lunghissima di berretti blu nelle strade di Roma riempite di canti e voci giovanili. In ogni basilica si intonava il Credo: riaffermare la fede nella città eterna e in queste splendide chiese era commovente. Negli altri giorni della settimana abbiamo visitato in gruppi più piccoli per questioni organizzative ma ci ritrovavamo davanti alle basiliche principali per le cosiddette “entrate trionfali” e le foto di gruppo. Entrare in processione nel Laterano e a San Pietro è stato particolarmente emozionante e spesso ci sembrava che anche gli astanti capissero l'importanza dell'evento. Noi italiane, naturalmente, avevamo già visitato Roma ma visitarla cantando e pregando con milletrecento persone è tutt'altra cosa: ci sembrava di entrare a San Pietro per la prima volta. E come descrivere i nostri sentimenti quando abbiamo intonato con tutto il cuore il canto della tradizione “Sante Pie decime” davanti alla tomba del santo.

Come tutte le cose belle questi giorni speciali sono passati in fretta, troppo in fretta...E quasi senza rendercene conto eravamo arrivate all'ultimo giorno. Tutte le domenicane e tutte le loro alunne hanno salutato Roma  a Santa Maria Maggiore chiedendo la protezione della Madre di Dio, da sempre protettrice speciale dell'ordine domenicano, per continuare con coraggio e fede la missione che è cominciata quarant'anni fa e che non ha mai smesso di portare frutti in Francia, in America e da poco in Germania. Nell'ultima omelia il sacerdote si è rivolto particolarmente alle alunne, dicendo che eravamo il futuro e facendoci riflettere sul verbo latino “diligere” che significa amare e scegliere...scegliere Dio e amarlo è quello che hanno fatto quarant'anni fa le domenicane di Fanjeaux e che continuano a fare insegnandoci la verità. Questo bellissimo pellegrinaggio di ringraziamento non è altro che il simbolo di questa scelta eroica.