Il cardinale Burke non rinuncia alla correzione fraterna a Papa Francesco

 

Il 3 ottobre 2017, in un'intervista al vaticanista Edward Pentin del National Catholic Register, il cardinale Burke ha precisato che la sua nomina dello scorso 30 settembre a membro del Tribunale supremo della Segnatura Apostolica non costituirà per lui un impegno a tempo pieno, ma che sarà semplicemente contattato saltuariamente per presiedere a delle cause particolari.

Ha inoltre affermato che questa nomina non cambierà né ritarderà la «correzione fraterna» che ha intenzione di rivolgere al Papa riguardo all'esortazione apostolica Amoris lætitia.

In merito a quest'ultimo punto, cioè in risposta a coloro che si dicevano sorpresi del fatto che, dei quattro autori dei Dubia, i due ancora viventi, cioè i cardinali Walter Brandmüller e Raymond Leo Burke, non abbiano firmato la Correctio filialis, il professor Roberto de Mattei ha replicato su Corrispondenza Romana che chi se ne stupisce ignora «che la Correctio dei Sessanta ha un carattere puramente teologico, mentre quella dei cardinali, quando arriverà, avrà ben altra autorità e portata, anche sul piano canonico». Secondo alcune fonti vicine al Vaticano, la pubblicazione di questa «correzione fraterna» sarebbe ormai imminente.

 

Fonte: FSSPX.news