Diaporama

Questo 2 giugno, in una mattinata di sole, una quarantina di persone è pronta a salire il rapido sentiero che si arrotola lungo il fianco di una montagna della Val d’Adige.

Anche quest’anno, è ormai una tradizione consolidata, i fedeli della cappella di Verona e molti altri amici, venuti anche da lontano, vogliono offrire un pellegrinaggio alla S. Vergine andando ad onorarla nel Suo Santuario della Corona.

I pellegrini, che hanno preso parte alla S. Messa, ora avanzano lungo lo stretto viottolo, gradino dopo gradino, e scandiscono il loro procedere sui misteri del S. Rosario, che stanno recitando guidati dalle meditazioni di don Ludovico.


Tra il folto degli alberi e tra improvvisi strapiombi battuti dal sole il sentiero prosegue fino a quando, ormai prossimo al santuario, si apre su un ponte di pietra. Questa costruzione indica il primo passaggio che gli abitanti di questi luoghi improvvisarono per raggiungere il luogo designato dalla S. Vergine ad essere a lei dedicato quando, cinquecento anni fa, la statua dell’Addolorata che qui si venera arrivò miracolosamente da Rodi. Gli abitanti della valle se ne accorsero per la gran luce che scintillava sul fianco del monte, dove ora si trova la chiesa, e allora tutti curiosi corsero a vedere cosa emanasse tanto fulgore tra i sassi e gli alberi. Venne trovata la statua e fu portata nella chiesa del loro paese, ma inutilmente. Infatti la S. Vergine aveva scelto quel luogo isolato e particolarissimo: lì tornò e lì Le venne quindi eretto il santuario che i pellegrini in questione raggiungono nella calda giornata di sole del 2 giugno scorso, per ottenere con la preghiera l’intercessione della Regina del Cielo.


Alla fine sono le parole del “Regina Coeli” che chiudono la mattinata, recitate davanti alla miracolosa e antica statua nella quieta cornice del santuario dalle pareti costituite per metà dalla nuda roccia del monte.

La giornata però non finisce qua e i pellegrini si spostano quindi in un luogo, attrezzato di tavole e panche, dove possono recuperare le forze, e poi trascorrere allegramente il pomeriggio festeggiando chi compie gli anni e godendo, tra chiacchiere e giochi, della reciproca compagnia.

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