dal libro

Lo hanno detronizzato.

Dal liberalismo all’apostasia. La tragedia conciliare.

brani scelti

 

 

 

 

Parte Quarta - Una rivoluzione in tiara e piviale.

Capitolo XXV - Lo spirito del Concilio

 

Quanti equivoci ed orientamenti eterodossi si sarebbero potuti evitare se il Vaticano II fosse stato un concilio dogmatico e non sedicente pastorale!

E quando si esaminano le redazioni successive dei documenti conciliari, si colgono gli orientamenti ch’esse esprimono. Lasciatemene mettere in rilievo alcuni.

Il Sacerdozio dei fedeli

Certo, Lumen gentium distingue fra il sacerdozio comune dei fedeli e il sacerdozio ministeriale dei preti (n. 10). Bene. Ma dopo il testo racchiude lunghe pagine che parlano del sacerdozio in generale, confondendo i due, o facendo del sacerdozio dei preti una funzione fra altre del sacerdozio comune (n. 11).

Esaltazione della coscienza al di sopra della legge

Allo stesso modo, si dice giustamente che l’uomo deve sottomettersi alla legge di Dio (Dignitatis humanae n. 2). Ma dopo si esalta la libertà dell’uomo, la coscienza personale (n. 3), si arriva a difendere l’obiezione di coscienza (ibid. n. 3), in una maniera così generale da divenire falsa: «Non si deve quindi costringerlo (l’uomo) ad agire contro la sua coscienza». Ma questo è vero solo per una coscienza vera, o per una coscienza invincibilmente erronea! Il risultato è una tendenza a mettere la coscienza al di sopra della legge, la soggettività al di sopra dell’ordine oggettivo delle cose; mentre è assolutamente evidente che la coscienza è fatta per conformarsi alla legge.

Definizione liberale della libertà

Allo stesso modo, ad ogni piè sospinto, specialmente nella dichiarazione sulla libertà religiosa, si ripete che non occorre coercizione, coazione (Gaudium et spes n. 47, Dignitatis humanae nn. 1, 2, 3, 10). La libertà è definita come l’assenza di coercizione. Ma è assolutamente evidente che non c’è società senza la coazione fisica delle pene o la coazione morale del timore delle pene che le leggi contengono! Altrimenti è l’anarchia. E Nostro Signore Gesù Cristo non è certo l’ultimo ad usare la coercizione: quale coazione morale più forte di quella di questa frase: «chi non crederà sarà condannato» (Mr 16, 16)? L’inferno pesa sulle coscienze, questo è un bene, ed è una coazione. Esistono dunque, in maniera assolutamente certa, coazioni buone e salutari!

Confusioni e incoerenze

Per di più, in Dignitatis humanae non si fa distinzione fra gli atti religiosi esenti da coazione da parte dello Stato: bisognerebbe distinguere gli atti interni ed esterni, privati e pubblici, e non attribuire a tutti la stessa libertà (cfr. n. 2)!

In un paese cattolico, si ha quantomeno il diritto di impedire ai falsi culti di manifestarsi pubblicamente, di limitare la loro propaganda!

Se davvero lo Stato non ha il diritto d’intervenire in materia religiosa, allora i genitori non hanno più il diritto di trasmettere e imporre una religione ai loro figli! Si arriva all’assurdo se si generalizza senza alcuna distinzione la libertà in materia religiosa!

Tendenza all’indifferentismo religioso

Se si afferma che ogni religione è una strada verso Dio, o che lo Stato non è qualificato a dare un giudizio sulla verità della tale o talaltra religione, si dicono stupidaggini che confinano con l’eresia chiamata indifferentismo: indifferentismo dell’individuo, o indifferentismo dello Stato nei confronti della vera religione.

E che il Concilio mostri questo indifferentismo o una tendenza in tal senso, è innegabile. Esaltando la coscienza individuale, i valori spirituali e i valori di salvezza delle altre religioni (Nostra aetate n. 2, Unitatis redintegratio, n. 3, Dignitatis humanae n. 4) si alimenta l’indifferentismo individuale. Proferendo assurdità inaudite come quelle di Monsignor De Smedt sull’incompetenza dello Stato a giudicare della verità religiosa, e in definitiva a riconoscere il vero Dio, si diffonde l’indifferentismo dello Stato, l’ateismo dello Stato.

I frutti di questo spirito e di queste dottrine deleterie sono qui: non c’è più nessuno fra i cattolici che ancora sostenga che nei paesi cattolici lo Stato deve riconoscere la vera religione, favorirla con le sue leggi, e impedire alle false religioni di propagarsi! Più nessuno!

E se, per esempio, la Colombia era nel 1966 un paese ancora al 95% cattolico, è stato grazie allo Stato, che con la sua Costituzione ha impedito la propagazione delle sette protestanti: aiuto inestimabile per la Chiesa cattolica! Proteggendo la fede dei cittadini, queste leggi e questi capi di Stato avranno contribuito a condurre al cielo milioni di individui, che avranno la vita eterna grazie a queste leggi e non l’avrebbero avuta senza di esse! E adesso in Colombia è finita! Questa legge fondamentale è stata soppressa per istanza del Vaticano, in applicazione della libertà religiosa del Vaticano II! E adesso pullulano le sette, e queste povere semplici persone sono disarmate dinanzi alla propaganda delle sette protestanti, putride di denaro e mezzi, che vanno e vengono senza posa per indottrinare gli analfabeti. Io non invento nulla. E questa non è davvero un’autentica oppressione delle coscienze, protestante e massonica? Ecco dove ha condotto la sedicente libertà religiosa del Concilio!

Tendenza al naturalismo

Leggete il capitolo V di Gaudium et spes sulle relazioni internazionali, le organizzazioni internazionali, la pace e la guerra: non ci troverete praticamente nessun riferimento a Nostro Signore Gesù Cristo. Il mondo può organizzarsi senza Nostro Signore Gesù Cristo? Avere la pace senza il Princeps pacifer? È impossibile! Il mondo è sprofondato nella guerra e nella sovversione, innanzitutto perché è piombato nel peccato. Bisogna dargli prima di tutto la grazia di Gesù Cristo, convertirlo a Nostro Signore. È l’unica soluzione al problema della pace nel mondo. Senza di lui, si parla a vuoto.

È Monsignor Hauptmann, Rettore dell’Istituto cattolico di Parigi, che ha presieduto la commissione di redazione di questo testo. Questa commissione si è riunita con dei protestanti, in Svizzera, prefiggendosi l’obiettivo che tale capitolo potesse soddisfare e impressionare il mondo internazionale. Come volete che tutto ciò sia soprannaturale, davvero marcato da Nostro Signore Gesù Cristo?

Concluderò qui la mia enumerazione. Non dico che tutto sia cattivo in questo concilio, che non ci siano dei buoni testi da meditare; ma affermo, prove alla mano, che ci sono documenti pericolosi e anche erronei, che presentano tendenze liberali, moderniste, che in seguito hanno ispirato le riforme che oggi atterrano la Chiesa.

 

 

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